Terni, odori tremendi a Sabbione: ‘scadenza’ alla 4Fish per piano di mitigazione

Del tema se ne era già parlato nel 2019 con tanto di nuova Aua nel 2020: entro il 12 ottobre la società si deve muovere per la regolarizzazione

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di S.F.

Aria irrespirabile nella zona industriale di vocabolo Sabbione e disagi per chi lavora in zona, ci risiamo. Del tema se ne era già parlato tre anni fa – in riferimento alla 4 Fish srl di Castelraimondo, hanno uno stabilimento per un mangimificio in via Mercurio – e ora rieccolo al centro dell’attenzione per via di due interrogazioni depositate in estate da Pd e M5S: focus sugli odori molesti e la necessità di controlli. Da ricordare che in seguito alle precedenti segnalazioni il 26 novembre 2020 fu firmata dalla Regione la nuova autorizzazione unica ambientale. C’è una deadline nei confronti della società marchigiana, il 12 ottobre.

26 OTTOBRE 2020, L’AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE POST BAGARRE – DOCUMENTO

Il question time odierno

Pd e M5S in pressing

Le segnalazioni sono costanti e nei mesi scorsi è stata depositata una doppia interrogazione da parte di Pd e M5S sul tema: «Odori insopportabili tra il canale di Recentino, il fiume Nera e Sabbione – l’esposizione del capogruppo Dem Francesco Filipponi -, è disgustoso, si parla di pesce avariato. Che intenzioni avete per risolvere la questione?». Lungo resoconto del vicesindaco Benedetta Salvati che, basandosi sulla relazione tecnica di Arpa Umbria, ha ripercorso le varie vicissitudini sviluppatesi dal 2019 in avanti: «Arriva anche a palazzo Spada il malodore – ha esordito – e la maggior parte delle segnalazioni sono relative a pesce o mangime, pertanto riconducibili al mangimificio 4Fish di via Mercurio». Questo era chiaro: «La problematica risulta nota e ampiamente indagata». Si entra nel merito.

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A sinistra lo stabilimento

Sopralluoghi, diffide e aggiornamento

Il primo sopralluogo è del marzo 2020 per campionare i fumi del principale – tutto ciò è contenuto nella relazione letta dalla Salvati e resa pubblica stamane, la firma è dell’ingegnere Caterina Austeri – camino dello stabilimento per la verifica del rispetto dei valori limite stabiliti nell’autorizzazione Aua. Già allora emersero delle irregolarità con tanto di sanzione da Apara e poi «comunicate alla Regione per l’emissione di una diffida di adeguamento». Verificato poi nell’ottobre 2020. Passano i mesi, si arriva ad aprile 2021: ulteriore campionamento nello stesso punto e, in questo caso, rispetto dei valori per gli inquinanti (polveri e sostanze organiche volatili). Tra luglio e agosto 2022 nuovi check: l’ispezione per la verifica delle prescrizioni dell’Autorizzazione unica ambientale con riferimento alle emissioni in atmosfera «ha evidenziato alcune irregolarità che sono state sanzionate da Arpa e comunicate a Regione, Comune e Usl Umbria 2».

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La 4Fish

La deadline della Regione e la simulazione fallacea

Il 12 agosto la Regione ha quindi diffidato la 4Fish con una serie di prescrizioni «relative principalmente alla manutenzione dei sistemi di abbattimento e agli autocontrolli alle emissioni». Con scadenza fissata al 12 ottobre per la regolarizzazione, dopodiché Arpa verificherà se tutto sarà nella norma. In tutto ciò nell’ambito dell’Aua nel marzo 2021 la società marchigiana presentò una simulazione della dispersione delle emissioni odorigene sul territorio. Risultato? «Ritenuto carente da parte di Arpa». Fu ripresentato: «Dallo stesso – si legge – si è evidenziata la necessità che la ditta metta in opera misure impiantistiche e gestionali tali da mitigare l’impatto delle emissioni odorigene». Il problema persiste.

Lo stabilimento

Mitigazione olfattiva. Laposizione della società

Un anno fa la stessa azienda ha esposto un piano di intervento per la mitigazione olfattiva, la cui efficacia – scrive l’Agenzia – «è stata però ritenuta non sufficientemente documentata da parte di Arpa e formalmente comunicato alla Regione». Si arriva infine a poche settimane fa: «La Regione ha convocato un incontro tecnico con gli enti e con il gestore per analizzare possibili soluzioni tecniche, all’esito del quale il gestore dovrà trasmettere entro il 12 ottobre il piano definitivo per la mitigazione olfattiva». Dovrà poi essere implementato nei successivi quattro mesi: «Numerosi controlli – ha concluso la Salvati – sono stati fatti e le diffide sono partite. Si tratta di un’attività florida che ha risolto dei problemi per un sito che era in fallimento. Serve l’impegno per far sì che continui a produrre in modo accettabile». A chiudere il cerchio le repliche degli interroganti: «Purtroppo – ha puntualizzato Filipponi – sussiste da tre anni e non c’è soluzione per il disagio. L’odore non è sopportabile». Sponda M5S il capogruppo Federico Pasculli ha sottolineato che «sì, le attività produttive non vanno vessate, ma occorre rispetto per chi c’è intorno. Ci sono anche attività ristorative ed è giusto riportare una giusta coesistenza». Vedremo. Intanto umbriaOn ha contattato la 4Fish per capire che aria tira: «Sì, il 21 settembre c’è stata una riunione con Arpa e Regione. Abbiamo definito i passi da fare per il piano e sistemeremo la situazione».

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