di Francesca Torricelli
Dopo quelli cinematografici, si accendono nuovamente i riflettori sugli spazi industriali di Papigno. Impresa culturale e creativa, sport e tempo libero: è questo il futuro che l’amministrazione comunale immagina per l’ex polo elettrochimico.
Proprio di questo si è parlato sabato, durante un open day organizzato negli spazi industriali alle porte di Terni, dove istituzioni, esperti e i cittadini si sono potuti confrontare sul futuro dell’area, mettendo a confronto proposte e delineato prospettive concrete di riqualificazione complessiva.
Ancora da risolvere è, però, la questione del contratto – già disdetto da tempo – con Cinecittà, che non ha ancora riconsegnato le chiavi degli spazi industriali. L’assessore alla cultura, in collaborazione con quello all’ambiente e all’urbanistica pensano di utilizzare gli spazi dell’ex polo elettrochimico per eventi e mostre e non come location di film. L’assessore alla cultura Giorgio Armillei confida «in una soluzione negoziale con Cinecittà che potrà essere ancora uno dei protagonisti della nuova fase, rientrando così nel filone dell’industria culturale e creativa, nel quale potrebbero finire anche iniziative legate al cibo e all’artigianato».
Questa è un’iniziativa «per una città che non vuole solo conservare, ma anche innovare», ha dichiarato Armillei. «L’ex fabbrica di carburo è forse l’emblema della Terni che si muove tra il passato e il futuro. Uno spazio consistente che ha visto interventi rilevanti nella bonifica e negli investimenti produttivi, ma che ha bisogno di nuova progettualità, di nuovi investitori. Ecco perché la città se ne deve riappropriare sviluppando quell’industria culturale che a Terni potrebbe portare, allineandosi così alle medie nazionali, tra i 300 e 400 posti di lavoro».
L’amministrazione comunale guarda con forza ai fondi strutturali 2014-2020 che la Commissione europea sbloccherà entro pochi mesi. La riqualificazione dell’area «non potrà essere affidata a un unico soggetto – ha detto Armillei – ma dovrà passare attraverso un processo aperto e poggiare su un progetto plurifunzionale da attuare con la cooperazione di soggetti pubblici e privati».