Terni, palasport: bagarre Lupi-Basile

Botta e risposta tra il delegato provinciale del Coni e il dg della Ternana Calcio Femminile: «Basile chieda scusa, ha mancato di rispetto»

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C’è poco da fare. Un argomento, il palasport, che nel bene o nel male fa parlare la Terni sportiva, e non solo. Ad entrare in ‘gioco’ questa volta sono il delegato provinciale del Coni, Stefano Lupi, e il direttore generale della Ternana Calcio Femminile, Damiano Basile: ad accendere la miccia le parole del primo sul palazzetto in occasione della consegna delle onorificenze del Coni 2016.

Damiano Basile, dg Ternana calcio femminile

Damiano Basile

Damiano Basile giovedì aveva risposto alle dichiarazioni di Lupi attraverso una nota sul proprio profilo Facebook: «Difficilmente entro in argomenti extra campo, ma tante persone e tifosi mi hanno segnalato una dichiarazione di un tale Sig. Lupi del Coni (il tono appariva volutamente provocatorio; ndr) che ha non meglio specificatamente attaccato la società Ternana Calcio Femminile e i suoi tifosi. Senza entrare nel merito della diatriba sul palasport, visto che ci sono e ci saranno le sedi opportune per continuare a discutere come portare avanti il progetto, posso solo affermare da dirigente sportivo che a volte si farebbe bene a concentrarsi di più sul proprio lavoro che alle parole da pronunciare contro qualcun’altro. E a tal proposito vorrei ricordare che una nostra squadra di categoria giovanile ha partecipato a settembre al Trofeo Coni ottenendo ottimi risultati contro Hellas Verona, Inter, AS Roma e tante altre realtà professionistiche. Nella gara contro il Genoa una nostra ragazza di soli 12 anni si è rotta un braccio in uno scontro di gioco ed è stata operata. Al di là che già all’epoca ci fu una cattiva organizzazione a livello di assistenza sanitaria, forse non era il caso che il Sig. Lupi si ricordasse di invitare la piccola ferella alla manifestazione di mercoledì e donargli un ricordo al merito invece di pensare a stupide e inutili dichiarazioni? Lo sport – aveva concluso – di tutti, non solo dei vostri affari».

Stefano Lupi

Stefano Lupi

«Non infangare» Poco più di 40 ore ed ecco che il delegato provinciale del Coni ha deciso di rispondere con una lettera aperta: «Le scrivo sollecitato – esordisce – dalle sue recenti ed incomprensibili dichiarazioni, nelle quali ci attacca con toni maleducati ed arroganti. Intervengo pertanto non già per tutelare la mia persona, quanto perché non posso permetterle di infangare una bella giornata di sport e l’immagine del Coni, mancando di rispetto a tutto il movimento sportivo cittadino. Lei si è prodotto in una serie di esternazioni basate, come lei stesso afferma, sul ‘sentito dire’ offendendo rozzamente il lavoro di tante persone e la sensibilità di molte discipline sportive che, al suo pari, compongono il più ampio mondo dello sport».

Gratitudine, prudenza e menzogne Una ‘carezza’ e un richiamo poi: «Siamo grati alla sua famiglia per i prestigiosi risultati raggiunti dalla Ternana Calcio Femminile. Riteniamo questa squadra una primaria eccellenza di questa città, sulla quale è convogliato unanime ed incondizionato apprezzamento. Rimango sorpreso pertanto da un ragliare confuso e scomposto volto a dividere, piuttosto che ad unire le forze, per dotare Terni di una infrastruttura importante. Il palazzetto dello sport, previo l’esperimento di gare e di percorsi di assegnazione previsti dalla normativa, ritengo sia e debba essere la casa di tutti gli sportivi ternani. Chiaro! La pregherei di pensare, prima di sbilanciarsi in arditi commenti sul cui tenore manterrei una certa prudenza e compostezza. Comprendo la difficoltà dell’esercizio, ma tenterei. La goffa rettifica circa il mancato invito alla festa del Coni della Ternana Femminile conferma le menzogne da lei espresse. Vi abbiamo invitato senza ricevere risposta alcuna. Per quanto riguarda il Trofeo Coni lei sa bene come stanno le cose. I dirigenti Coni non debbono fornire alcuna giustificazione. Fanno fede le spontanee affermazioni di sincero apprezzamento espresse, in una sala gremita, da un ragazzo del rugby che ha partecipato al trofeo, promosso Ambasciatore dello sport come tutti gli altri. In virtù di quanto esposto la invito a chiedere scusa, disponibili ad incontrarla con la sua famiglia, visto che ad oggi si è sottratto proditoriamente al confronto. Diversamente mi risulterebbe imbarazzante conferirle ulteriore dignità di interlocuzione, visto che lei , mi sembra, non sia nuovo a scivolate comportamentali – conclude – non consone agli uomini di sport». Difficile che la questione si chiuda qui.

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