Terni, parco Cardeto: penali da 277 mila euro

Ancora scambio in corso per perfezionare lo stato di consistenza dei lavori dopo la risoluzione contrattuale Nannurelli e Longhi in azione. Escussione fideiussione per 139 mila euro

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di S.F.

Il procedimento per la risoluzione contrattuale è scattato formalmente il 17 giugno e a quasi tre mesi di distanza l’iter è tutt’altro che finito. Perché la ‘partita’ per il parco Bruno Galigani di Cardeto, off-limits – per l’esasperazione dei residenti, armati di notevole pazienza – dal 22 marzo 2013, non è così semplice da chiudere al netto di atti tecnici: palazzo Spada nel contempo ha proceduto con l’applicazione delle penali contrattuali e l’inoltro alla Unipol Sai per l’escussione della fideiussione. Le due cifre sono uguali: il Comune per il recupero delle somme dovrà percorrere altre via. Senza dimenticare – altra sponda – che Sandro Citarei ha già avviato la causa civile.

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L’area off-limits

Le penali

Il contratto risolto è del settembre 2013. I lavori erano ormai sospesi dal giugno 2018 per esigenze di pubblico interesse a causa delle note vicissitudini protrattasi nel corso degli anni: il Comune ha deciso di forzare basandosi – ovviamente Citarei non concorda con tale versione e, anzi, lamenta di essere ‘cacciato’ dopo aver fatto opere per oltre 2 milioni – in particolar modo sull’ingiustificato e grave ritardo imputabile al concessionario (la Parco Cardeto srl), la violazione delle disposizioni in materia di lavori pubblici e la compromissione della sicurezza dell’area, oltre al fatto che i residenti non possono usufruire né della zona verde né tantomeno dell’impiantistica sportiva. E dunque il Comune ha applicat le penali contrattuali pari al 10% del valore di contratto: si tratta di 277 mila 493 euro. Una cifra non coperta dalla fideiussione di garanzia.

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Il direttore dei lavori Pierpaolo Longhi

La fideiussione e i documenti 

La somma garantita per il quale palazzo Spada ha chiesto l’escussione è di fatto la metà: 139 mila 402 euro (la commissione di gara, all’epoca, aggiudicò la gara dopo aver ricevuto una proposta di investimento da 1 milione 820 mila). Per il resto – la conta non è ancora terminata, cifra destinata a salire – il Comune dovrà muoversi diversamente ed è chiaro che il confronto – c’è il tribunale di mezzo – non sarà storia breve. Nelle scorse settimane è andato avanti lo scambio per la redazione dello stato di consistenza dei lavori, fondamentale per avere un quadro definitivo e concreto di ciò che è avvenuto dal settembre 2013 al giugno 2018: l’amministrazione ha chiesto diverse integrazioni per chiudere la questione. Focus soprattutto sull’avanzamento dei lavori, elenco delle opere eseguite in difformità, materiali, presenza o meno di abusi urbanistici e messa in esercizio dell’impianto fotovoltaico. In tal senso il Rup Federico Nannurelli ha concesso una proroga di 15 giorni a partire dal 21 agosto e il direttore dei lavori, Pierluigi Longhi, in settimana ha sollecitato la società di Citarei per la consegna del materiale di certificazione.

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Benedetta Salvati e Federico Nannurelli

Il gruppo di lavoro

Da ricordare che per il completamento degli interventi – programma triennale opere pubbliche – è stato approvata l’assunzione di un mutuo per circa 900 mila euro. Sono due le figure individuate per le prossime fasi nell’ottica di far ripartire il cantiere, gli stessi già protagonisti degli ultimi mesi: il funzionario Federico Nannurelli e l’istruttore tecnico Pierpaolo Longhi, l’architetto considerato «l’unico soggetto all’interno dell’ente che possiede adeguate conoscenze sulla fase di progettazione ed esecuzione».

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