Cardeto, chiuso l’iter per riconsegna area

Nuovo sopralluogo sabato mattina per la valutazione dello smobilizzo e la chiusura della consistenza dei lavori: ridate indietro in via formale le chiavi

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di S.F.

La situazione attuale

La procedura è già indirizzata da un paio di mesi e le chiavi del parco di Cardeto – in mano al direttore dei lavori, l’architetto dell’ufficio Suap Pierpaolo Longhi – il Comune già le aveva. Sabato mattina tuttavia è stato concluso l’iter formale per la riconsegna, con tanto di smobilizzo del cantiere ed ennesimo sopralluogo per verificare il tutto: nuovo passaggio per il ‘Bruno Galigani’, mentre nel contempo palazzo Spada ha avviato la pratica per l’escussione delle garanzie fideiussorie del concessionario. Citazione in giudizio già scattata: della risoluzione contrattuale se ne parlerà in tribunale.

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Lo stato dell’arte e lo smobilizzo

Sul posto lo stesso Longhi, il collaboratore Gianmarco Scorteccia – impegnato nel produrre materiale fotografico sul cantiere dopo gli accordi presi – e Sandro Citarei, di buon umore nonostante il discreto caos che si protrae da anni sul tema. I residenti sono senza parco dal 22 marzo 2013 e, tolta una piccola porzione riaperta sull’altro lato (poco frequentata oltretutto), di semaforo verde nemmeno l’ombra: «Oggi consegniamo – dice mentre vede l’architetto aprire il cancello con il mazzo in possesso del Comune – le chiavi in via formale. Vorrei solo dire una cosa in merito a questa vicenda: non siamo noi ad aver fermato i lavori, ma il Comune ad averli sospesi da un anno e mezzo». Lo smobilizzo – garantisce – lo ha fatto la società, quantomeno su ciò che era stato concordato nei vecchi sopralluoghi: «Ponteggi e baracca erano in affitto, non sono roba nostra», specifica quando gli viene fatto notare che c’è ancora del materiale – e anche di discreta grandezza – all’interno dell’area.

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Il sopralluogo di sabato mattina

Escussione e penali, cash pesante

A dover chiudere la redazione dello stato di consistenza dei lavori è Longhi. Citarei reclama opere per circa 2,4 milioni di euro effettuate nel corso del tempo: «Sono anche felice – ha proseguito l’ormai ex concessionario – di questa riconsegna perché altrimenti sale la polemica e basta, nonostante a tutto questo pandemonio. Ho subito molto in sei anni e ora vedremo cosa diranno in tribunale, la causa civile – più di una, sottolinea – è già partita. Sarei ben lieto se la Procura mi chiamasse, avrei cose da dire». Questione loro, intanto si registra l’efficacia della risoluzione contrattuale: l’esecuzione formale – propedeutica per l’escussione delle garanzie fideiussorie e l’applicazione della penale pari al 10% del valore di contratto – c’è stata martedì.

LA RISOLUZIONE DEL CONTRATTO STIPULATO NEL SETTEMBRE 2013

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