Terni, PD: idee contro la guerra per bande

Il sasso nello stagno lanciato da un giovane membro della segreteria e le stranezze di un partito che attacca l’amministrazione sua figlia – Il corsivo di Walter Patalocco

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di Walter Patalocco

Un altro sasso nello stagno del Pd ternano: stavolta a lanciarlo è Daniele Lombardini, giovane membro della segreteria provinciale. Lombardini prende le mosse dal dibattito sul referendum, ma coglie l’occasione per allargare il raggio dell’attenzione chiedendo al suo partito di “recuperare almeno un pezzo di quella dimensione di democrazia e partecipazione che appare costantemente mortificata e che si concretizza da una parte nel ricorrente astensionismo, dall’altra nella virtualizzazione di un dibattito pubblico nei social network sempre più inquinato da disinformazione e demagogia”.

Parte da una considerazione generale per poi scendere un po’ più nel particolare, Lombardini. Anzi fare accenno alle questioni più vicine alle periferie del Pd. (In altra parte umbriaOn ospita l’intero suo intervento). Dice: “Anche a livello locale – soprattutto dove si è storicamente governato a lungo – è ora che il Pd abbandoni il culto degli equilibri interni e scelga finalmente la via del coraggio. Iniziare a prendere decisioni su cosa si vuole (e si può) fare in un mondo a risorse finanziarie decrescenti; c’è un unico modo per riuscirci: rendere parte della discussione politica i cittadini. Non serve a nulla cercare l’assenso nei nostri circoli vuoti, chiudersi in un training autogeno e nei soliti copioni recitati più o meno a memoria. Senza mattatori sul palcoscenico, peraltro”.

Un altro sasso, appunto, nello stagno di un Pd dormiente, assente, in seno al quale però non tutti procedono in maniera sonnacchiosa la qual cosa, alla fine, avrebbe il pregio di non provocare danni e di non alimentare interrogativi che generano tra i cittadini sfiducia e disistima. Discussione? Ma dov’è il Pd? C’è una linea di condotta – la quale andrebbe discussa – che almeno avvicini coloro che lo rappresentano? Quali programmi e progetti propone alla società ternana ed umbra? Quali modelli futuri ed aspirazioni ha nel proprio bagaglio politico-governativo?

Ciò che si vede, nel caso ternano ad esempio, e che dal Pd arrivano gli attacchi più veementi ad una amministrazione cittadina che trova nello stesso Pd la propria ossatura. E’ gente che si dà le martellate sulle ginocchia? O una reazione – magari scomposta – alla mancanza di chiarezza operativa o di qualche idea, almeno una, fondante e portante? Dov’è il Pd, quando proprio da suoi esponenti arrivano continui attacchi a istituzioni che erogano servizi essenziali (è il caso della sanità, per esempio) ma rappresentano anche centri di potere che fanno gola? Anche su questo non sarebbe male se si facesse un minimo di chiarezza: o l’organizzazione sanitaria ternana e umbra vanno riviste, oppure si persegue la strada individuata e si va avanti diritti. Si decida, nell’interesse dei cittadini che hanno il diritto all’assistenza migliore.

Il dibattito, il confronto continua ad essere asfittico lasciando spazio a guerre per bande ognuna delle quali sostiene (e forse ne è pure convinta) di agire a vantaggio della collettività. Ogni tanto qualcuno prova, come fa il giovane membro della segreteria, a lanciare un sasso nello stagno. A trasformarsi da rospo in principe, come accadde quando nel Pd ternano si costituì una minoranza che prometteva di sguainare la spada, sciogliere al vento i biondi capelli e lanciare il grido di battaglia. Ma niente di tutto questo è accaduto ed invece del grido di battaglia si è sentito solo un rauco “cra”. Poi lo stagno è tornato ad essere stagno.

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