Terni, per la ‘Carducci’ anche l’incognita bus

La Cgil lancia l’allarma sul servizio di trasporto all’Ipsia ‘Pertini’ con la convenzione scaduta: «Futuro incerto. Altri costi per le famiglie?»

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Il 2019 per i bambini della scuola primaria ‘Carducci’ di borgo Rivo e le loro famiglie, più che essere foriera di festeggiamenti potrebbe portare un sensibile appesantimento del bilancio familiare, alla voce ‘trasporti’. A lanciare l’allarme è la Cgil di Terni.

TERNI, SCUOLA ‘CARDUCCI’ PRONTA NEL 2020

Convenzione al capolinea

Con la fine del 2018 termina infatti anche la convenzione che ha finora permesso agli alunni della scuola primaria appartenente all’istituto comprensivo ‘Giovanni XXIII’ di usufruire del contributo comunale per il trasporto pubblico necessario a portare i bambini da borgo Rivo, quartiere della loro scuola, fino all’altro capo della città, esattamente nei locali dell’Ipsia ‘Pertini’ dove da oltre un anno sono costretti a fare lezione, dopo la chiusura della Carducci per non agibilità sismica.

Lavori ok, incognita trasporto

Entro la fine di gennaio – lo ha annunciato l’assessore comunale ai lavori pubblici Enrico Melasecche – si apriranno le buste per l’assegnazione dei lavori che riporteranno la ‘Carducci’ all’agibilità, ma per tutta la durata dell’intervento i bambini continueranno a fare lezione al ‘Pertini’. Nel 2017 i trasporti sono stati interamente a carico del Comune di Terni, nel 2018 metà a carico delle istituzioni e metà delle famiglie, ma nel 2019 non si ancora cosa succederà. La convenzione scade infatti a fine 2018 e il futuro è incerto.

«Famiglie, bambini e scuola in difficoltà»

«Finora – spiega Valentina Porfidi, segretaria Cgil Terni – l’amministrazione comunale si è fatta carico, almeno in parte, di assorbire i costi del trasporto, anche perché la decisione di spostarsi dalla ‘Carducci’ non è stata delle famiglie. Al momento – prosegue – da parte del Comune di Terni ci sono state promesse di impegni, ma di ufficiale non c’è ancora nulla e il risultato è che l’anno si apre con le famiglie dei bambini che ancora non sanno se ci sarà il servizio di trasporto urbano né chi dovrà pagarlo. Una situazione devastante anche per l’istituto, le cui iscrizioni calano drasticamente anno dopo anno, con il rischio di ridurre la presenza scolastica nella zona più popolosa della città».

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