Terni: pesa 600 grammi alla nascita e lotta tre mesi in ospedale. Ora Futura può abbracciare la vita

La storia a lieto fine di una piccola che lunedì verrà dimessa. La madre: «Grandi i professionisti della pediatria e della Tin di Terni»

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«Una guerriera con una voglia di vivere incredibile. Ma senza l’amore del reparto di pediatria e terapia intensiva neonatale dell’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni, non ce l’avrebbe fatta. E invece siamo qua, lunedì (9 settembre, ndR) andiamo finalmente tutti a casa. La sorellina non vede l’ora di abbracciarla».

Tocca il cuore la storia di Futura, una bimba ternana che alla nascita – era lo scorso 7 giugno – pesava appena 625 grammi. Nata prematura alla 25esima settimana di gestazione, per lei – per conquistarsi ogni giorno un pezzetto di vita – è stato fatto tutto il possibile. La piccola ha dimostrato grande forza e il resto lo hanno fatto l’amore dei suoi cari unito alla professionalità dei medici e degli infermieri dell’ospedale di Terni. Che l’hanno curata, assistita, accompagnata in un percorso difficile ma a lieto fine. Oggi Futura («si chiama così non solo per la splendida canzone di Lucio Dalla, ma soprattutto perché sogniamo per lei un futuro») compie tre mesi, pesa quasi 2 chili e mezzo ed è – da alcuni giorni – finalmente fuori pericolo.

«Le probabilità di sopravvivenza dopo il parto erano poche, fra il 5 e il 10% – racconta mamma Karolina -. Non è stato per nulla facile vivere e svegliarsi ogni mattina con il pensiero se Futura sarebbe riuscita a superare la giornata. Ci sono stati momenti ‘sì’ e tanti altri ‘no’, ma lei è sempre stata forte, si è aggrappata a questa vita e non ha mollato, ha lottato con tutta la ‘tigna’ che ha».

Il ‘grazie’ ai professionisti del ‘Santa Maria’ è accompagnato da una riflessione: «Vorrei che le persone capissero quanto è importante sostenere quel reparto, la terapia intensiva neonatale. L’impegno dei professionisti è massimo ma andando nella stessa struttura a Perugia, uno si rende conto delle differenze. Non di qualità delle persone, non di impegno, ma di strutture, spazi, strumenti. Sta a noi genitori, ai cittadini, ai media, alla politica sostenere una Tin sempre migliore, con più attrezzature, stanze, anche maggiore privacy. Lo meritiamo noi, lo merita chi ci lavora e credo che la volontà sarà determinante, come sempre».

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