LE FOTO DELLA CONFERENZA STAMPA
Martedì mattina presso la sede della Fondazione Carit, a palazzo Montani Leoni, è stata presentata la seconda edizione del ‘Forum delle Acque’ che si terrà a Villalago (Piediluco) dal 22 al 25 giugno prossimi. Presenti il presidente della Fondazione, Luigi Carlini, della pro loco di Piediluco, Francesco Fioretti, e il direttore del museo Hydra Alessandro Capati. L’organizzazione è curata dal museo Hydra e dalla pro loco di Piediluco, in collaborazione con il Global Network of Water Museum – WamuNet Unesco, ed il World Water Assessment Programme – WWAP Unesco. L’evento può contare sull’alto patrocinio della Commissione nazionale Unesco e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, oltre ad un fondamentale contributo da parte della Fondazione Carit.
IL PROGRAMMA DEL FORUM DELLE ACQUE 2023 (.PDF)
Le finalità
Obiettivo del Forum è di portare al centro dello scenario internazionale il sistema idrico nazionale, trovare nuove soluzioni e affrontare le sfide che ruotano intorno alla gestione e alla salvaguardia della risorsa-acqua. Il tutto consolidando il ruolo di appuntamento annuale sul tema: un momento di studio e di confronto per conoscenze, idee, progetti, organizzazioni e persone attive su questa tematica; un laboratorio per soluzioni sostenibili e circolari nell’interazione tra l’umanità e la natura; uno spazio di sperimentazione, informazione e riflessione. L’evento si propone anche come iniziativa per un patto di comunità pubblico-privati intorno al bene comune Cascata delle Marmore, per la progettazione e la gestione condivise e partecipate tra istituzioni pubbliche, private e le attività produttive, in modo da ottenere il massimo in un’idea di offerta turistica integrata e di sviluppo sostenibile. Quattro i giorni del Forum, sei sessioni, cinquanta relatori provenienti dalla ricerca, dall’università, dal mondo Unesco, dall’attivismo ambientale, dalle attività produttive pubbliche e private.
Gli interventi
«Il Forum delle Acque – ha detto Luigi Carlini – vuole far conoscere i valori dell’ingegneria idraulica da condividere con il mondo e dare dignità alla Cascata delle Marmore, una bellezza naturale che, con questo progetto si può qualificare come patrimonio mondiale Unesco». Francesco Fioretti ha spiegato la scelta di Piediluco in quanto «unicum dal punto di vista storico, ambientale, culturale e tecnologico. Per millenni Terni è stata la città delle acque. La nostra identità storica e culturale è legata all’acqua e noi vogliamo recuperarla in modo che le prossime generazioni possano provare orgoglio». Infine Alessandro Capati: «Quest’anno siamo riusciti a collaborare anche con il WWAP – World Water Assesment Programme, un’agenzia mondiale dell’Unesco che si occupa della redazione del report mondiale dell’acqua. Rappresentiamo quindi l’identità del territorio, la storia dell’uomo con l’acqua e con l’ambiente».