Terni, polemica Islam: «Sindaco deludente»

A quasi quattro mesi dall’interrogazione del consigliere Gentiletti, Latini ha risposto circa la sua presenza all’evento in cui il giornalista Magdi Allam dichiarò che l’Islam è ‘illegale’

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La polemica risale allo scorso febbraio (LEGGI L’ARTICOLO) ed ora il sindaco di Terni Leonardo Latini ha risposto (LEGGI LA LETTERA) all’interrogazione che il consigliere comunale Alessandro Gentiletti inoltrò al tempo. Risposta che non ha soddisfatto per nulla lo stesso Gentiletti che, insieme al collega consigliere Paolo Angeletti, interviene duramente sulla vicenda attraverso una nota.

All’attacco

«La risposta scritta del sindaco all’interrogazione con la quale si chiedeva di chiarire la sua presenza alla presentazione del libro di Magdi Cristiano Allam ‘Stop Islam’ – affermano i due consiglieri -, un evento a margine del quale fu detto che l’Islam andava posto ‘fuori legge’ e che aveva ferito la nostra città, ci sembra deludente ed ambigua. Il fatto che il sindaco dica di essere andato a quella iniziativa quale iscritto di partito e non quale rappresentante della città e dell’ente ci fa pensare che non abbia ancora pienamente chiaro che dovrebbe rappresentare sempre tutta la città e non solo la parte minoritaria di essa, che condivide quegli assunti. Crediamo che la fedeltà al proprio partito, se è ritenuta necessaria, il sindaco la possa dimostrare attuando le sue linee programmatiche, dando eventualmente il giusto riconoscimento di rappresentanza in giunta ma certamente non sposando in modo equivoco battaglie ideologiche di una sola parte, che dividono e non risolvono i problemi della città. Ci rammarica che il sindaco senta il bisogno di dichiararsi impegnato sul piano culturale nel difendere le radici cristiane dell’Italia e dell’Europa. Non vorremmo che non abbia ancora capito perfettamente e appieno il suo ruolo, che non è quello di fare battaglie culturali. Il suo compito è, infatti, rappresentare tutta la città e risolvere i problemi dei cittadini, delle famiglie e delle imprese che non riescono ad andare avanti e che con le loro tasse, senza distinzione di fede religiosa, gli pagano l’indennità . Infine – concludono Gentiletti e Angeletti – che il sindaco non senta il bisogno di scusarsi con le famiglie ternane che si sono dichiarate offese dopo la sua partecipazione, colpisce ancora una volta. Non è, purtroppo, la prima volta che accade. Al suo posto, ci scusiamo noi».

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