Torna a farsi sentire il comitato Santa Maria Maddalena. Nel pomeriggio di mercoledì si è svolta un’assemblea, nei pressi di via Colonnese, dove le situazioni di degrado presenti nella zona, sono più evidenti. I residenti che hanno partecipato all’assemblea hanno «lamentato il pessimo stato di vivibilità del quartiere, che ormai prossimo allo scadere del decimo anno dall’inizio dei lavori di costruzione, si trova a tutt’ora in uno stato di abbandono e perenni opere incompiute», spiega il comitato.
La sicurezza Tali condizioni «facilitano il proliferare di situazioni criminose, specialmente in via Colonnese, dove la presenza di uno stabile semivuoto mette a rischio la sicurezza della zona. La ditta costruttrice si è dileguata non completando i lavori nella loro interezza e i garage sotterranei dell’edificio, che sono comunicanti con quelli del palazzo adiacente, sono diventati luogo di sporcizia e facili situazioni di illegalità, a scapito dei residenti presenti nei due edifici, che vivono nel timore e preferiscono non usufruire del proprio posto auto».
L’illuminazione pubblica «Le responsabilità dell’amministrazione verso tale situazione sono chiare e a ciò si aggiunge la mancanza di adeguate prestazioni nei servizi. L’illuminazione pubblica scatta con estremo ritardo rispetto alle altre zone del quartiere e lascia l’intera via al buio fino a tarda ora serale. Inoltre, i punti di raccolta della nettezza urbana sono estremamente ridotti rispetto alle reali necessità e dislocati in maniera difforme da una coerente ubicazione all’interno del quartiere».
Abusivismo Sono molti coloro che «continuano a reclamare un mancato riconoscimento della certificazione di agibilità per le proprie abitazioni – aggiungono – che ormai da più di sette anni, li pone in uno stato di illegittimo abusivismo, nonostante si tratti di famiglie di lavoratori, che regolarmente pagano il proprio contributo su tasse e bollette. Le inadempienze delle numerose ditte coinvolte nei lavori, sono state facilitate dalla mala gestione dell’amministrazione pubblica, che ha favorito una speculazione edile sconsiderata in tutta la zona, attraverso un’ombrosa convenzione, permettendo il succedersi di diverse cordate di soggetti appaltatori, espressione di interessi di diverso colore e di dubbia provenienza».
Attività nel quartiere «I cittadini di Santa Maria Maddalena vogliono vederci chiaro in questa faccenda e in attesa di una risposta alla loro richiesta di audizione presso la prima commissione consiliare, continueranno ad organizzare e svolgere attività nel quartiere al fine di riappropriarsi dei propri spazi e di renderli più vivibili».