di S.F.
Magazzinaggio/custodia e attività di supporto ai trasporti. Questo l’ampliamento dei codici Ateco deliberato dalla Regione Umbria nell’ambito dello sviluppo del polo chimico di Terni e delle domande ammissibili per gli investimenti utili alle produzioni realizzabili. Non l’unica novità firmata dall’assessore allo sviluppo economico Francesco De Rebotti.
ESTATE 2024, EDISON E LE MOSSE PER IL POLO CHIMICO

Il riferimento è alla linea di azione legata all’accordo per lo sviluppo e la coesione Fsc 2021-2027 ed a quanto deciso lo scorso 18 settembre dalla giunta Tesei: in quella circostanza furono approvate le linee guida ed i criteri di valutazione per gli avvisi sul rilancio dell’area di crisi complessa. Ci sono 15 milioni in tal senso per il polo chimico di Terni, quasi la metà (7 milioni) per investimenti produttivi/di tutela ambientale; poi 1 milione per startup, 3 per l’efficienza energetica/fonti rinnovabili, 2 per ricerca/sviluppo ed altrettanto per i poli di innovazione. Che succede ora?
VITALITY PER IL POLO CHIMICO TERNANO

«Si ritiene necessario – viene sottolineato nel documento istruttorio – adottare nuovi criteri maggiormente funzionali al sostegno degli investimenti delle imprese e degli Innovation cluster, operazione che rappresenta un primo tassello per un’azione coordinata di rilancio dell’area di crisi complessa Terni-Narni e del polo chimico di Terni». In più, dopo alcune interlocuzioni con le parti datoriali, è emersa «l’opportunità di modificare le suddette disposizioni per massimizzare il contributo delle imprese potenzialmente interessate alle azioni di revamping». A chiudere il cerchio una missiva di Confindustria Umbria del 17 febbraio con alcune osservazioni.
NODO AST, SPUNTA L’OPZIONE POLO CHIMICO

Tra le novità deliberate venerdì c’è anche l’ampliamento alla società di persone tra i soggetti beneficiari (non più solo le società di capitali) per l’avviso ‘produttivi e investimenti di tutela ambientale’. Scende inoltre la spesa minima ammissibile: da 300 mila a 200 mila euro. Poi la durata: «Considerando la complessità degli interventi che potrebbero riguardare la riqualificazione del polo, si ritiene utile prevedere un tempo più ampio per la realizzazione dell’intervento pari a 36 mesi con possibilità di proroga da concedere entro la scadenza fissata».
Per ‘ricerca e sviluppo’ si alza il limite massimo per i progetti ammissibili da 120 mila euro a 2 milioni di euro. Discorso inverso per l’efficienza energetica e fonti rinnovabili: «Al fine di favorire il finanziamento di un più ampio numero di progetti investimento si ritiene opportuno prevedere una spesa ammissibile minima di 50.000 euro anzichè 150.000 mila».
Cambia anche la questione per i punteggi: «Si stabilisce che un massimo pari a 50 sarà assegnato secondo premialità specifiche per ogni avviso. Gli ulteriori potenziali 50 punti saranno assegnati secondo le disposizioni comuni». Tra questi figurano i rapporti con il progetto Vitality e la volontà di collaborare con i poli di innovazione Nanomat e Biomat, presidio occupazionale, presenza di un accordo sindacale di secondo livello stipulato nei 24 mesi precedenti e «sede oggetto dell’intervento compresa nell’area del polo chimico di Terni». Quest’ultimo, da solo, vale 30 punti. Firmano la responsabile del procedimento Giorgia Padiglioni, il dirigente/direttore Michele Michelini e De Rebotti.