Terni, rogo della Cores: potrebbe esserci dolo

L’assessore Giacchetti: «Le indagini Arpa ci diranno come intervenire, su indicazione della Asl»

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L’Arpa sta predisponendo un modello di ricaduta delle polveri, dopo l’incendio della notte tra domenica e lunedì alla Cores di Vascigliano, che indicativamente prevederà un’area di raggio compreso tra i mille e i 1.500 metri dal luogo dell’incendio. A dirlo è stato, lunedì pomeriggio in consiglio comunale, l’assessore Emilio Giacchetti: «Quando avremo la possibilità di visionare il modello, il Comune di Terni saprà se porzioni del suo territorio sono o meno interessate dagli effetti del rogo di Vascigliano e potrà procedere, su indicazione della Asl, con un’eventuale ordinanza».

Il rogo

Il rogo

Le richieste Giacchetti ha anche comunicato come i tecnici dell’agenzia abbiano operato «nell’immediatezza dell’incendio, durante la notte, anche per i campionamenti dell’aria, mentre stanno tuttora procedendo con quelli che riguardano terreno e vegetazione».
Lunedì mattina diversi consiglieri e gruppi consiliari avevano chiesto alla giunta di riferire in consiglio sulle eventuali conseguenze ambientali su Terni dell’incendio.

Si fa strada un ipotesi agghiacciante. Potrebbe essere doloso l’incendio che nella notte tra domenica e lunedì ha rischiato di distruggere la Cores di Vascigliano di Stroncone – che poi sarà bene cominciare a chiamare ex Cores, perché adesso si chiama Corecom – e la cosa potrebbe non essere estranea a quanto accaduto.

 

L’INCENDIO NELLA NOTTE – IL VIDEO

I sospetti Il materiale che è andato distrutto nell’incendio, spiegano gli esperti, molto difficilmente può essere soggetto a fenomeni di autocombustione – si tratta di materie prime che vengono utilizzate nella produzione di mescole per guaine – e le prime squadre di vigili del fuoco arrivate sul posto avrebbero notato più di un focolaio. Sulla vicenda è stato aperto, in procura, un fascicolo di indagine che è stato affidato al sostituto procuratore Tullio Cicoria.

LE FOTO DEL ROGO

Terni rogo vascigliano stroncone cores

I vigili del fuoco in azione

L’azienda Ma c’è un altro dettaglio inquietante: la ex Cores, la spiegazione arriva da fonti sindacali, «era una cooperativa che, dopo un periodo di crisi, era stata rilevata, con un contratto di affitto di ramo d’azienda, dalla emiliana Corecom che, poi, ha perfezionato l’acquisto, garantendo il posto ai 17 addetti». L’azienda, ferma da dicembre, «era stata oggetto di una serie di interventi di messa a punto ed era pronta a rimettere in funzione gli impianti e proprio per questo c’era grande quantità di materie prime stoccate nel piazzale. Quelle materie prime che, invece, sono andate distrutte».

La coincidenza E il giorno della ripartenza degli impianti doveva essere proprio questo lunedì che, invece, è diventato quello delle domande e delle paure: «Perché adesso – è il timore – ci sarà la doverosa inchiesta, si dovrà stabilire cosa è successo davvero, ma intanto la produzione non potrà iniziare e il rischio che corre l’azienda è di perdere del tempo prezioso sul mercato». Una coincidenza, se lo è, davvero curiosa.

IL RIMESSAGGIO DI CAMPER A RISCHIO – IL VIDEO

La violenza delle fiamme

La violenza delle fiamme

Il rogo Le fiamme sono riusciti a domarle all’alba di lunedì, dopo un lavoro estenuante andato avanti per ore e che ha visto impegnate squadre dei vigili del fuoco provenienti da Terni, Amelia, Rieti e persino Perugia. Un’opera, quella del 115, che domenica notte ha evitato che le fiamme potessero propagarsi ad un rimessaggio adiacente la Corse-Corecom. Decine i mezzi (camper, auto ma anche barche) spostati a mano dai pompieri – stremati dalle alte temperature e dalla necessità di fare in fretta – che sono riusci a scongiurare conseguenze simili al rogo scoppiato poco meno di un anno fa alla DM Caravan di strada della Selva, fra Terni e Narni, quando presero fuoco oltre 160 fra auto e camper.

Nube nera Terni si è svegliata la visione inquietante di una nube scura in direzione Stroncone e in questo senso le condizioni meteo di questi giorni e l’assenza di vento non aiutano una rapida dispersione del fumo denso sprigionatosi dall’incendio. Visione che ha riportato alla mente di tutti quanto accaduto proprio a Vascigliano di Stroncone sei anni fa, con il drammatico rogo alla Ecorecuperi che portò con sé conseguenze ambientali e una vicenda giudiziaria che di recente ha visto la condanna di una persona e l’assoluzione di altre tre. Rispetto a quanto accaduto alla Cores-Corecom, sono state già attivate l’Arpa e l’azienda sanitaria Usl Umbria2 che dovranno fare luce sulle eventuali conseguenze ambientali del rogo.

La nube

La nube

Arpa e Usl2 I tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, arrivati sul posto intorno all’una di notte, hanno effettuato tre campionamenti dell’aria e prelevato campioni di terreno e vegetali a foglia larga presenti nelle coltivazioni. Le prime valutazioni, empiriche, parlano di possibile «evoluzione ‘benevola’, visto che la colonna di fumo è salita verticalmente e solo ad una certa quota si è allargata. Il personale dell’azienda – spiegano – assicura che nel materiale incendiato, stoccato nel piazzale da mesi, non ci sarebbe cloro. Sono in corso altri prelievi, sia di campioni di aria, che di terreno e di coltivazioni, che saranno oggetto di analisi». Le misurazioni riguardano direttamente i microinquinanti (diossine, Ipa) e ‘Sostanze organiche volatili’ (Sov). Nei pressi dell’incendio è inoltre in funzione il laboratorio mobile di Arpa Umbria per il monitoraggio della qualità dell’aria. Le verifiche coinvolgono direttamente anche il servizio veterinario dell’Usl Umbria2 – igiene degli allevamenti – i cui tecnici operano a stretto contatto con quelli di Arpa.

Paura per l'ambiente

Paura per l’ambiente

Prefettura, Provincia e Comune Della vicenda è stato direttamente interessato il prefetto Gianfelice Bellesini con l’ufficio del Governo che sta monitorando la situazione. In merito ad eventuali provvedimenti a tutela della salute pubblica, il sindaco di Stroncone, Alberto Falcini, spiega che «l’ente, prima di assumere qualsiasi decisione, attende di conoscere i risultati delle verifiche condotte da Arpa e Asl. Qualsiasi misura verrà adottata sulla base dei riscontri analitici». Sul luogo dell’incendio alla Cores-Corecom si è recata stamattina anche la polizia provinciale che sta compiendo un sopralluogo collaborando con le altre autorità e istituzioni per verificare tutti gli aspetti legati al rogo della notte scorsa. Tra le cose che verificheranno con un controllo inizialmente di massima gli agenti di palazzo Bazzani, vi sono soprattutto la gestione dei rifiuti del sito produttivo e gli impianti di emissione in atmosfera, restando tuttavia a disposizione della procura per eventuali altri tipi di iniziative in aggiunta a quelle esplicitate.

Bagliori nella notte

Bagliori nella notte

Le reazioni «Non possiamo aspettare una settimana prima che escano i dati delle analisi Arpa, così come successo in altre recenti occasioni. I sindaci dei comuni interessati, Terni, Narni e Stroncone, devono immediatamente porre in essere tutte le misure precauzionali necessarie alla tutela della salute pubblica». Così il consigliere comunale Thomas De Luca e quello regionale Andrea Liberati del Movimento 5 Stelle che aggiungono: «A quanto si apprende c’è stata combustione di materiali plastici che la stessa azienda tratta, come il pvc. È impossibile quindi escludere, invece quasi certamente confermare, che il rogo abbia portato all’emissione nell’aria di diossine e inquinanti simili». L’nvito ad adottare provvedimenti urgenti viene anche dal consigliere regionale Emanuele Fiorini (Lega Nord): «Auspichiamo inoltre che non si ripeta quanto accaduto dopo il rogo del 2009 alla Ecorecuperi e che vengano tutelati i tanti coltivatori e allevatori della zona. Se in primis bisogna infatti pensare alla salute dei cittadini – spiega Fiorini  – non bisogna dimenticare, però, chi sta ancora pagando gli errori, l’inefficienza e le mancate promesse delle istituzioni di sei anni fa».

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