Rimessaggio a fuoco: «Indagini proseguono»

Il giudice Maurizio Santoloci ‘stoppa’ l’archiviazione: potrebbe essere incendio colposo

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Per il gip Maurizio Santoloci è necessario scavare a fondo sulle eventuali responsabilità. Perché il rogo dei camper alla DM Caravan di località Pantano, che si è sviluppato nella notte tra il 22 e il 23 luglio 2014, oltre a causare danni per milioni di euro, ha portato con sé un «disastro strutturale, ambientale e sanitario».

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Il rogo al rimessaggio

No archiviazione Un punto di vista diverso da quello della procura: il pm Raffaele Iannella aveva chiesto l’archiviazione per il fascicolo incentrato sull’ipotesi di «danneggiamento seguito da incendio». Una richiesta a cui i proprietari dei mezzi distrutti dalle fiamme – oltre un centinaio che lamentano un danno complessivo fra i 3 e i 4 milioni di euro – si sono opposti attraverso i propri legali, fra cui figurano gli avvocati Attilio e Daniele Biancifiori – che curano circa 70 posizioni – Katia Ceccaccio, Federico Mattiangeli.

 

 

I danni

I danni

«Continuate ad indagare» Alla fine il gip ha dato ragione a quest’ultimi ed ha ‘invitato’ la procura a riprendere in mano le indagini, da un punto di vista peraltro diverso da quello adottato fin qui. Per il giudice l’ipotesi di reato che meglio inquadra l’accaduto, è infatti quella di ‘incendio colposo’. Per il giudice infatti, va tenuto conto non solo della gravità e della vastità del rogo, ma anche dei suoi possibili effetti sull’ambiente circostante. Da qui l’indicazione, rivolta alla procura, a delegare le indagini ad una polizia giudiziaria con competenze dirette in materia ambientale.

I camperisti I proprietari dei mezzi distrutti dall’incendio, per parte loro, hanno sempre chiesto approfondimenti sui requisiti di sicurezza e sull’iter autorizzativo della rimessa, sulle precauzioni che era necessario adottare, chiedendo anche l’acquisizione di testimonianze utili a giungere ad un accertamento definitivo delle responsabilità.

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