Terni, rotonda Turati – Di Vittorio: ‘sparisce’ la ciclabile, polemica bipartisan e accuse

Passa la proposta per il progetto esecutivo da 200 mila euro. Ma Pums aggiornato e consiglieri perplessi: Pococacio e Rossi all’attacco

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di S.F.

L’approvazione con sei favorevoli e due astenuti c’è stata, come facile prevedere. Ma la discussione sulla nuova rotatoria da 200 mila euro – mutuo del 2015 già acquisito e mai utilizzato – tra di via Di Vittorio e via Turati non è andata proprio liscia come magari ci si poteva aspettare: la ‘cancellazione’ della pista ciclabile prevista in una tavola del Pums adottato nel dicembre 2019 e il successivo aggiornamento del Piano urbano della mobilità sostenibile per gli errori nei grafici del documento ha fatto scattare dalla sedia più di qualche consigliere. Sia lato maggioranza che minoranza. Alla fine il confronto è terminato dopo un’ora di confronto con l’assessore ai lavori pubblici Benedetta Salvati e il responsabile unico del procedimento, il funzionario tecnico Federico Nannurelli.

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Federico Nannurelli e Benedetta Salvati durante la commissione

Il ‘punto nero’. Pocacio e Rossi uniti sulla ciclabile

Si tratta di una rotatoria di cui si parla da anni ma che in concreto non è mai stata realizzata. Ora ci siamo, il progetto esecutivo – l’ok della commissione è per questo, step propedeutico per la determina a contrarre e l’avvio dell’opera – è in attesa di arrivare in consiglio per l’approvazione. Ci ha pensato Nannurelli a riepilogare il contesto e il perché si agisce in questo modo: «Un nodo critico e la competenza è dell’assise perché c’è un’acquisizione di una rata di terreno dall’Ater a titolo gratuito. Si parla di un ‘punto nero’ per i molti incidenti, alcuni dei quali mortali», ha ricordato. «Inoltre ci sono degli arredi urbani per il miglioramento dello spazio, si darà un’impronta nuova all’incrocio». Valentina Pococacio (M5S) ha anticipato che farà un accesso agli atti per avere la statistica delle strade più oggetto di sinistri gravi, dopodiché ha avanzato dei dubbi su larghezza e alberature: «La dimensione della rotatoria consentirà la circolazione anche ai mezzi più grandi? Inoltre ci sono discordanze tra ciò che viene scritto per i tre alberi ad alto fusto previsti e gli abbattimenti, che leggo essere cinque. Inoltre nel computo metrico non c’è la voce per la rimozione delle radici degli alberi». Poi si arriva all’argomento che terrà banco per la maggiore, Pums e pista ciclabile: «Non c’è più, che fine ha fatto?». Stessa questione esposta da Michele Rossi di Terni Civica: «La rotonda è coerente con il piano, ok, ma non lo è rispetto ad un’altra tavola dove invece la pista c’era. Pums aggiornato dunque? Per quel che concerne l’opera avrei preferito una rotatoria ‘verde’ perché siamo in centro e vicino alla basilica di San Valentino. Invece è con elementi prefabbricati». Alessandro Gentiletti (Senso Civico) ha puntato su altro: «Di certo è più sicura di un semaforo che non funziona. Ma siamo certi che la rotatoria senza semafori provochi meno incidenti? E i dissuasori sono previsti?». Con citazione di quella che conduce da viale dello Stadio a Porta Sant’Angelo e via Gramsci.

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Michele Rossi scatenato sulla ciclabile assente

Le spiegazioni tecniche

La Salvati lascia spazio a Nannurelli per le risposte: «Tutti i giorni sono afflitto da questioni riguardanti la sicurezza stradale e noi rischiamo anche a livello penale se non interveniamo, quindi le valutazioni sono state molto attente sulla base di considerazioni scientifiche e tecniche». Sette le motivazioni per la scelta della rotatoria. Tra le più rilevanti «il fatto che le rotonde riducono la viabilità con diminuzione degli ingorghi fino al 23% e del traffico ‘fermo’ del 37%; scendono inoltre gli incidenti dell’80%, c’è maggior sicurezza per i pedoni e calano i costi di manutenzione rispetto all’impianto semaforico». In più – ha aggiunto il funzionario – c’è «minor consumo di carburante per le auto, dal 23% al 34% in meno». Nannurelli ha poi dato spiegazioni in merito all’input della Pococacio sulle piantumazioni: «Non c’è alcuna discordanza perché due sono alberi sono danneggiati (rischio D) e sono da abbattere, per gli altri tre ci hanno pensato i vigili del fuoco ma sono rimaste parti di tronco. Dunque è un lavoro di completamento in questo caso».

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Valentina Pococacio

Bagarre pista ciclabile

L’attenzione in maggior misura è sulla pista ciclabile che, in una tavola del Pums, era prevista per questa zona. Dal progetto esecutivo della rotatoria non risulta: «Mi sto occupando del progetto smart mobility per i nodi di interscambio modale e le piste ciclabili. In fase di approvazione – le parole di Nannurelli – c’è stata necessità di rendere il tutto coerente con le opere del Pums». Ecco il problema: «Purtroppo ci sono state incongruenze con le tavole, uno scambio di colori tra le piste già esistenti e quelle di nuova realizzazione. Dopo un confronto con la Regione sono state apportate delle correzioni in tal senso». Si arriva al punto: «Sul tratto di via Di Vittorio che interessa la rotatoria non è prevista la realizzazione di una pista ciclabile in sede propria, ma comunque tutto ciò non è impattante sullo sviluppo della rete ciclabile». Lasciando aperta la possibilità di un futuro lavoro su questo aspetto. Si vedrà. 

Benedetta Salvati

L’enigma resta. Angeletti e il saper guidare

Tra i consiglieri i dubbi sono rimasti: «Con quale atto – torna alla carica la Pococacio – di consiglio è stato aggiornato il Pums?». Si crea quasi un botta e risposta con Nannurelli, con la Salvati dietro che cerca di vederci chiaro: «Sono solo state corrette – la replica del funzionario – le tavole con gli errori grafici ed in consiglio l’atto è passato il 14 dicembre del 2020». L’esponente pentastellata non molla: «Dunque nel 2019 è stato adottato un atto con errori, è allucinante considerando la fase di partecipazione che c’è stata. Mi prendo la mia parte di responsabilità perché non me ne sono accorta, in sostanza lo abbiamo rivisto il Pums perché c’erano errori». A questo punto l’assessore interviene: «Si tratta di errori sulla stessa tavola». Paolo Angeletti (Terni Immagina) spezza il ritmo per tirare in ballo un altro argomento: «Sì, le rotatorie sono più sicure, ma se le regole vengono rispettate. Nessuno mette le frecce». In effetti è un pensiero che condividono in molti.

L’incrocio

Rossi in tackle: «Perplessità sul modo di agire»

Anche dalla maggioranza i dubbi restano: «Ci sono state tante sedute di consiglio e partecipazione, poi oggi veniamo a sapere dell’aggiornamento d’ufficio del Pums solo perché si parla della rotatoria. Ho perplessità sul modo di agire a livello amministrativo», il rimprovero. «Nella tavola 1 del Pums c’era una pista ciclabile in via Di Vittorio e non si tratta di un’inversione di colori. Non è un errore stupido questo. Scopriamo ora che non sarà così. Non la dovevate mettere nel piano allora». Nannurelli giocoforza è costretto ad intervenire ancora: «Il Pums non è stato stravolto, ma solo adeguato alle soluzioni tecniche da mettere in atto. Ripeto, c’è stata una rettifica per l’aspetto grafico, un mero errore materiale che è stato sanato. Inoltre mancavano alcuni elementi tipo il collegamento con l’interscambio modale e la rete della ciclovia extraurbana. Esempio? La Terni-cascata delle Marmore non era indicata e c’era necessità di inserirla perché il Pums è uno strumento di programmazione. Abbiamo verificato che nella tavola delle ciclabili c’era uno sbaglio nell’attribuzione tra quelle realizzate e le non ancora sviluppate. L’unico problema che si è registrato è sul fatto che sono state finanziate con Agenda urbana, quindi doveva tutto collimare con lo strumento di programmazione». Alessandro Gentiletti (Senso Civico) ha ricordato qualcosa a Rossi: «Te la devi prendere con la giunta. E anche tu hai votato per la cancellazione della pista, la responsabilità non è dei tecnici. Una scelta vostra». Lucia Dominici (Forza Italia) allora si è esposta per fare lo stesso nei confronti del collega di professione: «Il Pums è stato approvato all’unanimità». Ma non l’aggiornamento, l’immediata replica di Gentiletti. Vicenda chiusa con il via libera. I malumori restano.

La tavola tirata in ballo da Rossi

 

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