Pums, le associazioni: «Deludente»

Terni, Fiab, Lab.biciclario e Mat contro il piano mobilità redatto dal Comune: «Soluzioni deboli e obsolete»

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«Il Pums appena approvato dall’amministrazione comunale è un documento di pianificazione assolutamente insoddisfacente nelle analisi, nelle proposte e nelle soluzioni presentate». È una bocciatura netta il giudizio di Fiab Terni, Lab.biciclario e Mat – Mobilità attiva Terni sul piano urbano della mobilità sostenibile redatto dal Comune, lo strumento di pianificazione strategica obbligatorio anche in Italia dal 2017, presupposto necessario per l’accesso a fondi straordinari forniti dalla Comunità Europea.

TERNI E LE PISTE CICLABILI: «ECCO COSA SERVE CAMBIARE»

L’esposizione del piano per il trasporto su ferro

Obiettivi non osservati

Garantire a tutti i cittadini trasporti efficienti ed economici, migliorare la sicurezza, ridurre l’inquinamento e i consumi energetici sono alcuni degli obiettivi dei Pums secondo le linee guida europee, ma – a detta delle tre associazioni – completamente disattesi nel piano specifico «da una parte proponendo soluzioni deboli, limitate, approssimative, per il miglioramento della mobilità sostenibile e della situazione ambientale e qualitativa della città, dall’altra dispiegando un’azione fortemente incentrata sulle implementazioni infrastrutturali (ne è un esempio la diffusa e dettagliata progettualità prevista per le rotatorie, senza minimamente considerare la salvaguardia e il supporto alla percorribilità pedonale e ciclabile), concentrando la propria azione a concetti ormai obsoleti di fluidificazione del traffico veicolare, disponibilità dei parcheggi, risoluzione degli incroci». «Siamo di fronte – scrivono ancora le tre associazioni – ad una tipologia superata ed indifendibile di progettualità che mette ancora al centro dell’attenzione i veicoli, e non le persone».

IL PROGETTO PER LA METROPOLITANA DI SUPERFICIE

Tante obiezioni

Secondo Fiab Terni, Lab.biciclario e Mat – Mobilità attiva Terni nel Pums «non è assolutamente prevista alcuna foma di incentivazione e promozione di forme di mobilità dolce, né tanto meno si è data la necessaria priorità alla mobilità pedonale e ciclabile (neanche alla salvaguardia di quella più debole dei disabili)». Riguardo la partecipazione e la condivisione del piano, i tre soggetti ritengono che «non sia stata messa in campo un’adeguata azione di coinvolgimento delle parti». Tra gli aspetti del Pums che devono essere rivisti – in attesa delle osservazioni da presentare in Regione per l’eventuale correzione prima della ratifica – l’assenza di un’approfondita analisi dei flussi e del traffico, il tema della sicurezza (non solo per le auto ma anche per pedoni e ciclisti), le zone 30, la progettualità relativa alla metropolitana di superficie, così come l’esclusione di intere zone della città dall’analisi e progettualità.

L’APPROVAZIONE DEL PUMS TERNI-NARNI

Le velostazioni, progetto pronto

L’attacco

Dubbi vengono avanzati anche sul fatto che non ci sia cenno «di una stima parametrica dei costi di attuazione né si può definire esaustivo e chiaro l’abbozzo di cronoprogramma degli interventi adombrato nel testo del Pums in via di rilascio». «Riteniamo quindi il processo che ha portato alla redazione del Pums, e la sua approvazione – concludono le tre associazioni -, un’ennesima occasione persa per la città, frutto di un’amministrazione pubblica che non intende prendersi seriamente le proprie responsabilità per cambiare veramente le cose, nonostante l’evidenza che nella nostra amata città siano ormai necessarie scelte drastiche da condividere con tutte le componenti e tutte le voci cittadine per un cambiamento ed un rinnovamento effettivo».

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