Nuovo invaso nel Ternano, per la precisione in località Valleantica a San Gemini. Lunedì pomeriggio c’è stata l’inaugurazione a firma del Consorzio di bonifica Tevere-Nera: protagonisti nell’occasione il presidente del Consorzio Massimo Manni, la direttrice Carla Pagliari, la presidente della Regione Donatella Tesei, l’assessore regionale Enrico Melasecche, il segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Marco Casini e il direttore generale dell’Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio/acque irrigue Massimo Gargano. Il taglio del nastro è stato accompagnato dalle note dell’inno di Mameli a cura del musicista ternano, Fabrizio Longaroni, ideatore del ‘Grand Tour delle Acque’.
PARLA MASSIMO MANNI – VIDEO
«Molto importante – le parole di Manni – per l’area della ‘conca’ ternana, ci permette di garantire l’irrigazione a 250 ettari. Ed è completamente tecnologico in quanto gestito da contatori elettronici, direttamente dal Consorzio o dagli agricoltori con le App. Vanno a semplificare la loro vita perché possono attivare/disattivare l’irrigazione e per quel che ci riguarda ci permette di avere un controllo dei consumi dell’acqua. Raddoppiata la capacità di stoccaggio dell’acqua, dunque andiamo ad agire sulla riduzione dei costi». L’opera ha un valore di 1 milione e 50 mila euro: il finanziamento è del ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare e delle foreste.
L’invaso è in cemento armato ed è a forma di parallelepipedo per una grandezza di 40×30 metri. Capacità? Immagazzinamento e stoccaggio di acqua che passa da 2.800 metri cubi a quota 5.500 mc: «L’acqua è prelevata direttamente dal fiume Nera grazie alla stazione di pompaggio ‘Le Sore’, con una portata massima di 250 litri al secondo», è stato puntualizzato. «Il Consorzio ha lavorato anche al rifacimento di tutta la rete di distribuzione idrica per poter far arrivare l’acqua dell’invaso direttamente agli impianti di irrigazione dei contribuenti della zona». Soddisfatta la Pagliari: «Si tratta di un’opera pubblica, l’ennesima inaugurata dall’ente, che dimostra ciò che i Consorzi di bonifica fanno tutti i giorni: contrastare i cambiamenti climatici con lo stoccaggio e il recupero dell’acqua. Una struttura insomma di fondamentale importanza per il nostro territorio, i nostri contribuenti, gli agricoltori. Ingente anche il lavoro dell’Ente svolto su tutta la rete irrigua di distribuzione, sostituendo completamente le vecchie tubazioni, ormai obsolete».
Per la Tesei si «tratta di un altro bel risultato per la nostra Regione, l’ennesima opera strategica e un gran lavoro di squadra. I temi dei cambiamenti climatici e dell’agricoltura sono oggi temi di grande attualità. Servono per questo opere indispensabili e necessarie come gli invasi e la Regione ha lavorato e lavorerà a lungo per ottenere investimenti e risultati». Casini ha voluto porre l’accento sul fatto che i «consorzi promuovono e difendono lo sviluppo del territorio. Non si pianifica, non si attuano gli interventi sul territorio, senza il lavoro sinergico di consorzi e Anbi. Gli invasi raccolgono acqua per diversi usi e il nostro scopo è difendere il territorio dalle esondazioni». Infine Gargano: «Tre parole chiave: la visione, un’idea di Paese, la qualità della spesa. La visione riguarda la realizzazione di 10 mila invasi entro il 2030 in Italia. Un’idea di Paese, che si realizza grazie alla collaborazione con Anbi e con l’Autorità di bacino ed al lavoro proficuo dei Consorzi di bonifica. La qualità della spesa invece si concretizza con un risparmio di un miliardo di metri cubi di acqua entro giugno 2025».
LA FOTOGALLERY