L’atmosfera del terzo secolo dopo Cristo, in cui sono ambientate le vicende della vita delsanto, è stata ricreata sabato pomeriggio, nella Basilica di San Valentino a Terni, con un colonnato in stile ionico-romano e i costumi storici degli attori protagonisti e dei figuranti.

La ricostruzione Accanto alla figura di San Valentino, è stato rappresentato Placido, prefetto romano che diede ordine di procedere alla decapitazione del santo; i Centurioni; il Senato romano e Abondio, figlio del prefetto Placido e primissimo seguace di Valentino. Fino a una rappresentazione allegorica del trionfo dell’amore, affidata alle figure di Sabino e Seraphia, lui pagano , lei ternana cristiana, che grazie alla fede del Santo martire, riuscirono a coronare il loro sogno d’amore.

I testi Gli interpreti hanno recitato testi scritti per l’occasione da alcuni degli attori, in collaborazione con il Centro culturale Valentiniano, ad eccezione delle scene attinenti al martirio i cui testi sono liberamente tratti dall’opera ‘Melodramma San Valentino’, composto dal ternano Antonio Checchi nel 1699 che dedicò quest’opera ai cittadini ternani e illustrissimi priori, in occasione dell’inaugurazione del nuovo altare maggiore della Basilica ove furono traslati i resti mortali del Santo, rinvenuti nel 1605.

La promessa Gli eventi, organizzati come di consueto per il periodo ‘Valentiniano’, prevedono, per domenica alle 11, nella basilica di San Valentino, la cerimonia della promessa d’amore per circa 120 coppie di fidanzati, provenienti da tutta Italia, che davanti all’urna del Santo prometteranno di sposarsi entro l’anno. Con questa cerimonia, nella solenne celebrazione presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese, entrano nel vivo le celebrazioni religiose per la festa di San Valentino patrono di Terni e degli innamorati.