Terni, scontro al Tar per ‘restyling’ edificio in viale Brin: stop in autotutela da Regione

Da mesi tutto in standby per demolizione e ricostruzione: tra un mese l’udienza di merito, intanto da Perugia annullamento dell’autorizzazione sismica

Condividi questo articolo su

di S.F.

C’è chi vuole investire denaro e riqualificare un’area effettivamente in un tremendo degrado – basta passarci davanti per farsi un’idea – e chi fa notare che, magari, è meglio controllare ciò che si vuol fare per evitare problemi a chi vive in zona. Entrambe posizioni legittime, fatto sta che sarà il Tar Umbria a decidere in merito all’operazione di demolizione e ricostruzione di un edificio con incremento volumetrico lungo viale Brin: in attesa dell’udienza pubblica di merito – fissata per l’8 novembre – si registra una novità non proprio irrilevante nella tortuosa vicenda. Arriva da Perugia.

11 MAGGIO 2022, IL TAR ‘CONGELA’ LA DEMOLIZIONE/RICOSTRUZIONE

L’autorizzazione sismica: stop

Come noto i ricorrenti, difesi dall’avvocato Livio Michele Listanti, hanno impugnato il permesso di costruire rilasciato dal Comune di Terni il 25 ottobre 2021 e tutti gli atti preliminari e propedeutici all’avvio dell’intervento, tra i quali figura l’autorizzazione sismica della Regione concessa il 20 agosto del 2021. Bene, cosa è successo? Da quanto risulta i legali di palazzo Donini lo scorso 28 settembre hanno depositato al Tar un documento: si tratta dell’annullamento in autotutela del proprio atto firmato nell’estate 2021. Sconosciuta la motivazione al momento, se ne saprà di più quando il Tribunale amministrativo regionale sentenzierà nel merito. Eventualmente si potrà rifare più avanti. La struttura in questione è all’angolo con via Sertorio Pacifici.

IL RESTYLING IN VIALE BRIN FINISCE AL TAR

Il muro comune

Nell’ordinanza cautelare dell’11 maggio 2022 il Tar aveva accolto la domanda cautelare in quanto «dagli atti di causa emerge prima facie la sussistenza del rischio di un pregiudizio grave e irreparabile derivante dall’avvio delle opere di demolizione in termini di ripercussioni sulla staticità dell’edificio di proprietà di parte ricorrente, in ragione della sussistenza tra tale edificio e quello di proprietà della controinteressata – destinato all’intervento di demolizione e ricostruzione – di un muro comune (come da perizia giurata versata in atti)». A difendere gli interessi della società proponente, la Brin 37 srl, sono Paolo Bertacco, Francesco Rovetta e Federico Finazzi (lo studio si trova a Milano), mentre a seguire la Regione sono Anna Rita Gobbo e Luciano Ricci. Appuntamento tra un mese.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli