Terni, scuola e lavoro: si studia da artigiani

Il progetto ‘Botteghe artigiane young’, al 17esimo anno, ha offerto la sperimentazione pratica nelle botteghe

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di Fra.Tor.

Dare ai giovani una collocazione nella vita e nel lavoro, aiutandoli a scoprire cosa potranno fare nel futuro, per essere «un supporto per la società e non un peso». Questi gli obiettivi del progetto ‘Botteghe artigiane young’, promosso da Informagiovani del Comune di Terni e messo in pratica da un gruppo di esperti del settore.

‘Botteghe artigiane‘ è un progetto «che va avanti, ormai, da 17 anni», spiega l’assessore alla scuola, Carla Riccardi. «Portare i ragazzi dalle scuole all’interno delle botteghe, è un vero e proprio esperimento pratico di quello che potrà essere il loro lavoro futuro. Ma soprattutto, il nostro obiettivo è quello di inserire in questo progetto anche le persone più problematiche per aiutarle ad avere la giusta collocazione nel mondo del lavoro».

Finanziamenti Quest’anno ‘Botteghe artigiane young’, per la prima volta, «si è giovato del finanziamento della Regione Umbria – circa 39 mila euro – dedicato all’orientamento», dice Enzo Ottaviani, responsabile e coordinatore del progetto. «Coinvolgendo circa 250 studenti e giovani fino ai 29 anni della città e dei comuni del territorio, ha visto impegnati l’istituto Federico Cesi, il Casagrande, l’Angeloni, l’Itis e i licei Galilei e Donatelli, per tutto l’anno scolastico 2014-2015».

Il progetto è un percorso di «orientamento tra le professioni artigiane, messo in atto attraverso l’organizzazione di laboratori teorico-pratici, quale strumento di conoscenza di sé, delle proprie attitudini e capacità, favorendo in modo particolare i rapporti interpersonali che nascono nell’ambiente di lavoro della bottega artigiana». La caratteristica peculiare del progetto «è stata la costante presenza di orientatori e tutor, che hanno organizzato le attività di laboratorio, facilitato e guidato il percorso conoscitivo e orientativo».

I settori I giovani, dopo una prima parte di orientamento collettivo al mondo del lavoro e delle professioni, hanno frequentato l’attività artigiana prescelta. Le professioni più seguite sono state, tra le altre, quelle di estetica (acconciatura, viso e corpo); riparazione (autocarrozzeria, impianti hi-fi car, elettrodomestici, telefonia, computer, radio e tv); ristorazione (gelateria, pasticceria e rosticceria) e fotografia. Le iniziative aggiunte di recente sono state, invece, scuola dell’infanzia, confezione abbigliamento e agenzia di viaggi.

Un software Infine, i ragazzi, hanno avuto l’opportunità di misurare le proprie preferenze e abilità personali in ulteriori incontri di orientamento collettivo, anche con l’aiuto di uno specifico software messo a disposizione dalla Regione, che consente l’esplorazione delle caratteristiche essenziali di diverse centinaia di professioni a partire dall’analisi e valutazione dei propri interessi e aspettative verso il lavoro.

Un’opportunità «Tutte queste esperienze hanno fatto sì che i ragazzi – aggiunge Ottaviani – in una delle tappe di snodo del loro percorso di crescita, trovassero l’opportunità di riflettere su se stessi e sulla propria capacità di progettare il futuro, con l’esplorazione delle possibilità offerte dal mondo del lavoro artigiano. Quest’ultimo, aprendosi verso nuove professioni richieste dalla modernità, ma conservando uno stretto rapporto con l’uso sapiente della manualità, della creatività e della progettualità personale, è in grado di fornire ai giovani l’occasione per orientare i propri interessi e scoprire le proprie motivazioni».

Il futuro La Regione Umbria consegnerà ai partecipanti un attestato di frequenza e le scuole attribuiranno agli studenti un credito formativo. L’esperienza andrà a fare parte integrante del loro bagaglio formativo e di orientamento, a cui poter attingere per le scuole future e per il proseguimento delle esperienze di formazione e lavoro. L’assessore Riccardi conclude sottolineando che «abbiamo grandi progetti per il futuro, pur non dimenticando che i fondi scarseggiano. Ma, facendo rete con i soggetti del territorio, riusciremo ad aiutare i giovani ad introdursi nel mondo del lavoro, anche in un periodo di grande crisi come quello che stiamo attraversando».

 

 

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