Due condanne, alcuni patteggiamenti e una raffica di assoluzioni dall’ipotesi associativa. Questo l’esito del processo celebrato con le modalità del rito abbreviato di fronte al gip di Perugia, Angela Avila, relativo a una seconda tranche di indagati della maxi operazione antidroga ‘Toner’ che, nel luglio del 2019, aveva portato a 19 arresti da parte dei carabinieri del nucleo investigativo di Terni. Le condanne riguardano il 51enne ternano P.B. (tre anni di reclusione) e la 31enne marocchina K.L. (4 mesi pena sospesa). Assolti invece altri sette imputati – fra i difensori figurano gli avvocati Francesco Mattiangeli, Leonardo Proietti, Umberto Martella, Gianluca Coppo, Valentino Viali – mentre un altro degli indagati verrà giudicato con rito ordinario. Nel contesto del procedimento, si registrano alcuni patteggiamenti in continuazione con pene comprese fra uno e due mesi di reclusione, anche per imputati già giudicati in passato. «Sicuramente c’è soddisfazione per l’esclusione dell’ipotesi associativa – affermano gli avvocati Mattiangeli e Proietti – con il gip che ha offerto una lettura dei fatti certamente più vicina alla realtà ». In precedenza, in appello e quindi in Cassazione, erano state confermate undici condanne relative alla stessa indagine antidroga, con pene di 9 anni e 4 mesi ciascuno per le due persone – un ternano e un uomo originario del Marocco – che, secondo gli inquirenti, si trovavano al vertice del sodalizio capace di far giungere a Terni, da Roma, importanti quantità di droga, cocaina in particolare.
Terni, droga ‘Toner’: l’associazione per delinquere ‘tiene’ anche in Cassazione