di S.F.
Un anno fa l’avvio dell’iter per la verifica di assoggettabilità a Valutazione d’impatto ambientale. Dodici mesi dopo si entra nella fase operativa o quantomeno si inizia a ‘studiare’ sul campo per la realizzazione: movimenti all’interno del polo chimico di Terni in settimana per le attività di indagini geoambientali da parte di Edison, la società che ha fatto scattare la procedura per mettere in piedi un nuovo impianto fotovoltaico da 3.744 Kilowatt picco. Ad occuparsene in prima battuta è stato il direttore dei lavori, Maurizio Staffolani, in seguito alla notifica preliminare di cantiere depositata venerdì scorso.
IL PROGETTO EDISON NEL DETTAGLIO

Scavi esplorativi. L’utilitÃ
Un lavoro preliminare abbastanza veloce in questa fase, necessario nell’iter di preparazione allo sviluppo del progetto. In sostanza i tecnici, per conto della società milanese, si sono attivati per un’attività di indagine geoambientale interna allo stabilimento dell’ex Polymer, in particolar modo con l’esecuzione di scavi esplorativi utili al prelievo di campioni di terreno: dalla Lombardia informano che l’impianto consentirà di soddisfare il bisogno di circa 2 mila famiglie all’anno evitando l’immissione in aria di 2.500 tonnellate di Co2 equivalente.
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Gli abbattimenti e la conversione
Scavi e non solo. Per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico è previsto anche l’abbattimento di alcuni edifici industriali preesistenti in zona: l’obiettivo generale è la conversione di una parte del sito industriale ternano per la produzione di fonti rinnovabili. L’area interessata confina a nord con il muro di cinta del polo chimico su strada di Santa Filomena: la fase di cantiere più rilevante avrà durata di circa tre mesi e la Edison dovrà anche occuparsi della mitigazione paesaggistica con un’opera di parziale mimetizzazione dell’impianto. Come? Con la piantumazione di essenze arboree.