Polo chimico Terni, produzione energia: novità in vista

La EdisonSolar di Milano ha avviato la procedura per la verifica di assoggettabilità a Valutazione d’impatto ambientale: mirino su impianto fotovoltaico da 3.744 Kilowatt picco

Condividi questo articolo su

di S.F.

Realizzazione e messa in esercizio di una centrale di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile all’interno dell’area del polo chimico di Terni. Questo il progetto per il quale giovedì è scattato l’iter – se ne occupa la Regione – per il procedimento di verifica di assoggettabilità a Valutazione d’impatto ambientale: la proposta arriva dalla EdisonSolar Srl di Milano e il mirino è su un impianto fotovoltaico di potenza nominale pari a 3.744 Kilowatt picco.

AREE EX BASELL, NOVAMONT IN PRIMA FILA

Cosa è previsto

La zona interessata è quella che confina a nord con il muro di cinta del polo chimico lato strada di Santa Filomena e, sponda interna, confinante con altre aree industriali della Polymer. A Perugia per sviluppare l’iter è stato inviato lo studio preliminare ambientale approvato dall’ingegnere Fabio Paganelli: lo scopo dell’intervento previsto è la connessione dell’impianto all rete della Edison S.p.A con la centrale fotovoltaica che funzionerà – viene sottolineato – in regime di cessione totale dell’energia prodotta.

LA TRATTATIVA E LE AZIENDE INTERESSATE

Demolizioni ed impatto

Nel documento inoltre viene evidenziato che la zona di intervento «risulterà libera dagli edifici industriali preesistenti, che saranno oggetto di preventiva demolizione sia delle parti in elevazione che di quelle fondali (plinti, basamenti, platee, ecc.) che saranno rimosse fino a circa 30 centimetri al di sotto dell’attuale piano di campagna». Al momento non sono previste operazioni di scavo: «La realizzazione – si legge – dell’impianto non produce impatti significativi, non costituisce una modifica sostanziale e non produce effetti negativi apprezzabili sull’ambiente, sull’uomo e sul patrimonio culturale». La fase di cantiere avrà impatti di circa tre mesi dall’avvio dell’opera e non «provocherà danni irreversibili all’ambiente». Per la produzione di energia è già presente un turbogas alimentata a gas naturale con un impianto di cogenerazione da 100 Megawatt. 

TREOFAN E NODO ENERGIA: L’EFFETTO SULLE ALTRE AZIENDE

Alberi, mimetizzazione e microclima

Focus anche sulla mitigazione paesaggistica. È sempre Paganelli a fornire delucidazioni in tal senso: «La piantumazione prevista intorno all’impianto permetterà di ottenere una parziale mimetizzazione dello stesso e soprattutto visto il numero di piante previste da piantumare un miglioramento del microclima. Lo skyline pre-esistente, pur modificato, mantiene una integrazione armonica con l’ambiente circostante senza alterarlo. In sintesi nessun elemento estetico del paesaggio nella fattispecie sembra direttamente e significativamente interessato e comunque non risultano elementi detrattori del valore di panoramicità del sito e del contesto». Si parla di aceri campestri, olmi, salici, pioppi per le essenze arboree; viburni, sambuchi, pruni ed evonimi per le arbustive.

EX BASELL: INTERESSE PUBBLICO E RELAZIONE – DOCUMENTO

Ex Basell: interesse pubblico

Nel contempo prosegue l’iter che coinvolge Novamont, Bernardini e Mirachrome per l’acquisizione delle aree – 40 ettari – della ex Basell Poliolefine Italia. Sono loro ad aver presentato il 16 dicembre al Suape la richiesta di parere preventivo – firmata anche dalla sezione territoriale di Terni di Confindustria Umbria in qualità di ‘facilitatore’ – per la realizzazione di interventi edilizi ritenuti di interesse pubblico: l’esecutivo Latini su questo aspetto ha dato il via libera lo scorso 21 gennaio, riconoscendo inoltre l’essenzialità del servizio e la non delocalizzabilità dell’iniziativa. Nel gruppo c’è anche la Ceplast.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli