Aree ex Basell: «Il ‘polo’ non è morto e lo faremo crescere»

Terni – Parla Umbro Bernardini, uno degli imprenditori che hanno rilevato i terreni: «Incremento di fatturato e personale»

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di F.L.

«Il nostro è un investimento che va nella direzione dello sviluppo aziendale. Se tutto va come auspichiamo, comporterà una crescita di fatturato e dipendenti. C’è molto da fare e la volontà non manca, la cosa importante intanto è aver scelto di rimanere a Terni e di non far morire questo pezzo importante dell’industria del territorio». Umbro Bernardini, presidente dell’omonimo gruppo specializzato nel settore dei trasporti, è a capo di una delle tre imprese ternane che – insieme alla Novamont – hanno deciso di continuare a puntare sul polo chimico di piazzale Donegani, rilevando dopo anni di trattative i 40 ettari dell’area ex Basell. Con lui la Ceplast della famiglia Centinari e la Mirachrome di Paolo Lattanzi. L’obiettivo di tutti – lo ha sottolineato giovedì Confindustria, ufficializzando la cessione – è chiaro: mantenere la destinazione industriale e produttiva del sito. E le parole di Bernardini lo confermano.

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«Vogliamo investire a Terni»

Se Basell si è accollata le attività di bonifica, per far tornare operativi gli spazi «c’è ancora da fare un bel po’, solo qualche edificio è più o meno in buona salute». «Ma lasciare quel compendio abbandonato a sé stesso avrebbe significato lasciare aperta una ferita grave – commenta l’imprenditore -, sarebbe stata una brutta immagine per la città. L’azione di Confindustria per evitarlo è stata determinante, ha fatto da collettore. E a noi del gruppo Bernardini, dopo gli investimenti fatti nel nord Italia, è sembrato opportuno cogliere questa occasione preziosa. L’investimento di Novamont (realizzerà un impianto, unico nel suo genere, in grado di produrre una nuova generazione di bioplastiche ottenute a partire da fonti rinnovabili, ndR) è sicuramente un fattore trainante, un segno di vitalità che tende a dare continuità ad un polo tanto glorioso, nel pieno rispetto della destinazione e della storia del sito ma con attività più moderne».

Umbro Bernardini

Trasporto intermodale

Conoscere qualche dettaglio in più su progetti di sviluppo e numeri è comunque impresa ancora ardua. «Cominceremo a ragionarci meglio appena sarà passato il periodo estivo – spiega Bernardini -, l’iter di acquisto è stato già complesso e complicato, ora sta a noi cercare di recuperare il tempo perso. Quello che posso dire è che rimarremo nel campo della logistica, in particolare dei prodotti chimici, quanto già facciamo visto che siamo già presenti all’interno del polo da 20 anni. Ma ci sarà una crescita dimensionale e di qualità del trasporto, che sarà intermodale, mixando l’utilizzo di camion, treni e navi. Quanto all’impatto sul fronte dell’occupazione nel caso della mia azienda – continua Bernardini – parleremo di poche unità di personale in più, ma faremo crescere l’indotto».

Il possibile ruolo del Pnrr

All’interno del polo chimico rimangono ovviamente delle questioni aperte, a partire dal percorso di reindustrializzazione della Treofan che si sta tentando al Mise – con i tempi lunghi e le difficoltà del caso – mentre 134 lavoratori attendono una ricollocazione. La Regione, attraverso 115 milioni di euro del Pnrr regionale, ha annunciato di voler rilanciare il polo chimico creando un vero e proprio distretto dei materiali sostenibili, grazie all’integrazione fra la filiera dei biomateriali e quella agricola. I progetti delle quattro aziende, distinti tra loro ma comunque uniti da un unico filo conduttore, potrebbero innestarsi in questo piano, magari usufruendo degli strumenti che saranno messi a disposizione da palazzo Donini? «Perché no – risponde Bernardini -, i nostri piani li abbiamo fatti da tempo, senza considerare questa possibilità. Ma se ci sarà ben venga, siamo pronti al confronto».

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