Terni: «Siamo tutti diventati peggiori? No, anzi. Ecco un esempio»

La lettera di un cittadino ternano, Umberto Paolini, che racconta quanto gli è accaduto in via della Bardesca qualche giorno fa

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino ternano che racconta quanto gli è accaduto qualche giorno fa e invita ad una riflessione.

di Umberto Paolini

Sono vedovo da oltre 3 anni e abitualmente mi reco a fare visita a mia moglie al cimitero comunale, non prima di aver acquistato fiori per i quali lei nutriva una grande passione. Faccio una breve sosta con il mio scooter presso il Postamat dell’ufficio postale di via della Bardesca, posizionandolo in modo da non creare intralcio né in uscita né in entrata al parcheggio antistante. In fila, aspettando il mio turno per prelevare e poi acquistare fiori. Una signora sale in auto e fa marcia indietro così velocemente da non darmi nemmeno il tempo di avvisarla che a poca distanza c’era in sosta la mia moto. Infatti la investe senza aver frenato. Non sarebbe nemmeno scesa dall’auto se urlando non l’avessi invitata a rendersi conto di cosa aveva combinato. Infatti apre lo sportello, si volta, si rende conto di quanto accaduto e prontamente fa il gesto di risalire per andarsene. L’ho invitata ad attendere affinchè constatasse il danno provocato. Per tutta risposta mi apostrofa: ‘lei è pazzo’, risale in macchina e molto rapidamente si dilegua.

Capirete il mio momento di sconcerto e sconforto, la moto con il bauletto non chiuso e con dentro il mio borsello, documenti, cellulare, chiavi di casa: tutto in terra e con il carburante che inizia a fuoriuscire. Cerco di sollevare lo scooter ma purtroppo da solo non ce la faccio, una signora di passaggio si ferma e corre in mio soccorso convinta che fossi caduto e molto preoccupata del mio momento psicofisico. Naturalmente non ho avuto né la prontezza né la capacità di segnare il numero di targa. A questo punto alle mie spalle la voce di un’altra donna che con molto garbo cerca anche lei di tranquillizzarmi: ‘Ho preso io la targa e ora chiamo gli uffici della polizia Locale’. Si è qualificata come un assessore del Comune di Terni, Elena Proietti, e mi ha assicurato che si sarebbe messa a disposizione delle autorità nel caso lo avessero ritenuto necessario. Poco dopo infatti è arrivata la polizia Locale che ha fatto i rilievi del caso.

Perché vi scrivo? Perché se è vero che in quest’ultimo anno siamo stati costretti ad essere meno socievoli, tuttavia oggi abbiamo una nuova possibilità, perché questa nuova realtà ci permette di ripensare il valore delle relazioni dirette con le persone, agendo sulla qualità relazionale. Ci siamo ritrovati in un momento in cui la quantità delle relazioni si è senza dubbio ridotta a causa delle restrizioni. Se in qualcuno ha agito in modo negativo, in molti altri ha accentuato il senso di solidarietà e di umanità. Con questo vorrei ringraziare pubblicamente queste splendide persone.

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