Una straordinaria esperienza vissuta – amen viene da dire, e non ce ne vogliano – lontano dagli smartphone e anche – e qualcuno un po’ ne ha sofferto – dai genitori. Ma un’esperienza di autonomia, amicizia, in grado di creare nuovi legami e rafforzare quelli esistenti. C’è entusiasmo, e già un pizzico di nostalgia, per come sono andati i campeggi dell’estate 2024 a Castel del Monte (Acquasparta), organizzati dalla parrocchia di ‘Santa Maria Regina’ nella casa dedicata all’indimenticato don Sandro Sciaboletta. A raccontare com’è andata, con profondo senso di gratitudine, è il parroco don Luciano Afloarei.
«Abbiamo avuto circa 150 ragazzi fra il primo campeggio, dal 17 al 24 agosto e riservato ai giovani delle elementari, e il secondo, dal 26 agosto al 2 settembre per i ragazzi delle medie. Che dire, è stato un periodo fantastico, un’esperienza significativa per tutti noi. Fatta di autonomia, finalmente anche dai telefoni cellulari che consentivamo di utilizzare dalle 15 alle 15.45, e di grande unità. Fra i giovani, c’era poi chi la sera ‘accusava’ la distanza dai genitori e credo che questo sia molto bello, perché dà finalmente peso agli affetti, li rende tangibili nella distanza, pur relativa, e fa riscoprire quali siano le cose impprtanti».
Il tema delle due settimane – arricchite anche da tanti momenti di divertimento – è stato il ‘Re Leone’, «che ha simboleggiato un po’ una guida, richiamando anche l’esperienza della fragilità che tutti ci troviamo a vivere, specie in questi tempi così complessi». Ma anche la figura di Giuseppe nell’Antico Testamento: «Una vita straordinaria, segnata dal tradimento dei fratelli, dalla schiavitù, ma anche dal riscatto e, infine, dal perdono».
Poi ci sono i ‘grazie’, che don Luciano rivolge in prmis «alla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni. Abbiamo beneficiato di un bando, come parrocchia, che ci ha consentito di acquistare attrezzature fondamentali per accogliere anche ragazzi celiaci e con intolleranze alimentari, ma anche arredi come tavoli, sedie, attrezzi da cucina, letti, per rendere il campeggio più confortevole e adeguato». Un secondo bando, sempre della Fondazione Carit, sta permettendo alla parrocchia di ‘Santa Maria Regina’ – attraverso l’opera della Caritas parrocchiale – di ristrutturare gli spazi per accogliere, al sicuro, donne vittime di violenze familiari. Sempre in tema di ringraziamenti, il parroco li rivolge poi a chi ha operato nella cucina del campaggio, «frequentata in tutto da una trentina di volontari che si sono alternati ai formelli per preparare pranzi e cene. Una grande generosità d’animo che resterà nel cuore di tutti». Infine, non per ultimi, gli animatori: «Ragazzi di ogni età, dalle scuole superiori fino a 30 anni circa. In tutto una quarantina, hanno reso indimenticabile questa esperienza grazie al loro contributo, fondamentale».