Terni, il ‘Lucignolo’ di borgo Rivo in manette

31 anni, look sportivo, tatuaggi e modi accattivanti: così attirava giovanissimi trasformandoli in spacciatori al dettaglio

Condividi questo articolo su

di Fabio Toni

31 anni, modi di fare ‘easy’, slang romano e tatuaggi: un ‘Lucignolo’ ideale, capace di attirare ragazzi – molti dei quali minorenni – in una rete fatta di lusinghe, regali. E droga. A mettere fine alla sua attività di ‘corruttore’, di animi comunque in diversi casi già scaltri e disponibili a farsi corrompere, è stata la polizia di Terni, attraverso l’indagine realizzata dalla quarta sezione antidroga della squadra Mobile, di concerto con il sostituto procuratore Barbara Mazzullo. Alla conferenza stampa sono intervenuti il neo dirigente Alfredo Luzi (che ha ricordato come la brillante attività sia stata avviata dal suo predecessore, Francesco Petitti) e l’ispettore superiore Ruggero Isernia.

Il via alle indagini Tutto era iniziato lo scorso 17 febbraio, quando gli agenti avevano fermato e arrestato un minorenne, sorpreso a spacciare hashish davanti alle scuole industriali di Terni. Nello zaino del giovane erano stati trovati circa 500 grammi di ‘fumo’ suddiviso in panetti: troppa droga per un ragazzo senza precedenti e con pochi contatti, al di là del solito giro di amici. Attraverso le testimonianze rese da diversi giovani, conoscenti e compagni del minore arrestato, gli inquirenti sono riusciti a risalire a chi quella droga l’aveva fornita.

L’arresto del 31enne, F.C. le sue iniziali e originario di Roma, è scattato nella giornata di martedì su disposizione del gip Maurizio Santoloci, sulla base di elementi che vengono definiti «inequivocabili» e che danno un’idea di precisa di quale fosse il modus operandi dell’uomo, marito e padre di famiglia, che vive in affitto nella zona di borgo Rivo.

Il ‘sistema’ Da buon – o meglio, cattivo – Lucignolo, aveva la sua base in un parco pubblico, quello posto alle spalle della chiesa di borgo Rivo. Lì si era ormai fatto un nome, fra diversi giovanissimi del quartiere e non solo, e per far capire che la droga c’era, usava un laser verde, il suo personale ‘semaforo’ con cui mandare messaggi in codice a chi era in cerca di un po’ di ‘sballo’.

Attirati nella rete Entrare nel suo ‘giro’ non era complicato. Anche perché era lui a portarti a casa sua, con un atteggiamento confidenziale e ‘da amico’, dove qualche canna in compagnia ci scappava sempre. Poi, una volta stretti i rapporti, partiva la richiesta: «Perché non mi piazzi un po’ di fumo in giro? Hai tanti amici. È facile e si guadagna». E così ha fatto il minore finito nelle maglie tese dalla Mobile a febbraio, davanti l’Itis.

Al dettaglio Droga che veniva lasciata ai ragazzi ‘in conto vendita’: i soldi li avrebbero dovuti restituire dopo averla piazzata fra amici e conoscenti. Ed è lì, al momento di fare i conti, che F.C. metteva da parte l’atteggiamento da finto amico, per svelare il suo vero volto. Fatto di minacce, pressioni, imposizioni: «Ora prendi l’oro e i gioielli del tuoi genitori e me li porti. Sennò sono cavoli tuoi».

Gioielli di famiglia Così più di un ragazzo aveva messo mano ai preziosi – in qualche famiglia erano spariti anche 10 mila euro di ‘ricordi’ di battesimi, cresime e comunioni – per consegnarli a Lucignolo, pronto – ma anche un po’ sprovveduto – nel consegnarli ad alcuni compro oro della città per ottenere in cambio denaro contante. Un fatto che, oltre a consentirgli di monetizzare circa 5 mila euro in quindici giorni, gli è costato anche una denuncia per ricettazione.

Segnalati Si stima che i giovani finiti nel ‘giro’ siano almeno una trentina – minori e non, studenti delle superiori ma anche universitari, di diverse zone della città. Tutti sono stati segnalati in prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti. In gran parte dei casi i genitori erano all’oscuro di tutto e hanno scoperto il ‘giro’ in cui erano finiti i figli solo grazie all’operazione della Mobile.

Sabbione Ora il 31enne si trova in carcere a Terni, in isolamento, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nei prossimi giorni verrà sentito dal gip Santoloci.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli