Terni, Special Olympics tra ricordi e sogni

Sabato pomeriggio convention regionale in casa Clt: «Sarebbe bello ospitare in Umbria i mondiali del 2023». Celebrati i giochi estivi del 2017

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Un pomeriggio al Circolo Lavoratori Terni per celebrare l’esperienza dei giochi nazionali estivi 2017 e lanciare nuovi propositi non solo per il territorio ternano, ma per l’intera regione. Sabato pomeriggio si è svolta in via Muratori la convention regionale ‘Special Olympics’, con la sfilata di tutti i team dell’Umbria protagonisti: «Noi gli insegniamo lo sport, loro ci insegnano a vivere», il messaggio di fondo.

SPECIAL OLYMPICS A TERNI E NARNI, LA FESTA 2017

Il ricordo L’occasione è stata anche il modo di celebrare i cinquant’anni di Special Olympics nel corso dei quali è cambiato il modo di vedere la disabilità. Nella tensostruttura del Clt è entrata la torcia forgiata dall’Ast per i giochi: a portarla Luca, ultimo tedoforo della manifestazione 2017, e Tommaso Moroni della Ternana Marathon. Sul palco si sono alternati i team regionali che hanno preso parte ai giochi: gli atleti con disabilità dei team di Foligno, Spoleto, Gualdo Tadino, Assisi e il team Tuttingioco di Terni hanno portato il loro ricordo commuovendo la platea e le autorità presenti.

L’ACCENSIONE DEL TRIPODE

La festa e il sogno Presenti il presidente del Clt Giovanni Scordo e il vicepresidente della Regione Fabio Paparelli: «Sarebbe bello – ha sottolineato quest’ultimo – ospitare in Umbria i Giochi mondiali 2023». Il presidente del comitato organizzativo locale  e referente regionale Special Olympics, Fabio Casali, ha invece evidenziato che «caratteristica di Special Olympics è quella  di oltrepassare la concezione di assistenza per andare verso quella di autonomia che lo sport riesce così bene a favorire». In via Muratori anche Federico Vicentini, vicepresidente nazionale Specia Olympics.

«SPORT E VALORI DI VITA»

Fatica e entusiasmo Ma i protagonisti sono stati soprattutto gli atleti e le loro famiglie. Come quella di Marta Mei del team Tuttingioco di Terni, sul palco insieme alla sorella Susanna: «Avere una sorella come Marta è la cosa più bella e normale del mondo». O come Caterina del team di Spoleto che ha faticato a trattenere la commozione: «Il torch tun è stato il momento più bello della mia vita con tutta quella gente che era lì per noi. Nessuno è diverso». Infine i volontari e i tecnici: «Noi insegniamo – le parole di uno di loro, Luca – a loro lo sport, ma loro insegnano a noi la vita». Special Olympics non si ferma: tra una settimana partiranno i giochi invernali di Bardonecchia.

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