Terni, stalli disabili: «Costretti a pagarli»

Il Comune non ha soldi per le strisce gialle, oltre 200 domande inevase dal 2017. Ma chi paga di tasca propria i lavori può ottenere la concessione

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di F.L.

«La mia richiesta di concessione risale a circa due anni fa, so di essere tra i primi della lista ad averne diritto. Ho una disabilità del 100%, quel posto mi occorre perché oggi sono costretta a continui giri per il quartiere per trovare un parcheggio. Spesso quando lo trovo è lontano da casa». A parlare è una donna ternana che risiede nella zona di Città Giardino, una degli oltre 200 cittadini che da tempo aspettano invano l’assegnazione di un posto auto riservato ai veicoli per portatori di handicap. Uno stallo giallo, per intenderci.

Le ultime autorizzazioni nel 2017

Da palazzo Spada confermano che gli ultimi 135 stalli sono stati concessi nel 2017 e che da allora sono quasi il doppio le nuove richieste di concessione accumulate negli uffici. Ma il Comune di Terni non ha soldi per provvedere alla realizzazione delle strisce gialle, in quanto questa si configura come intervento di manutenzione straordinaria e dunque non è stato possibile ricomprenderlo tra quelli ordinari effettuati nelle scorse settimane in occasione del rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale, grazie alle risorse a disposizione per il 2019. Servono dunque nuovi fondi per far fronte alla pioggia di domande di chi, avendone i requisiti, ha chiesto un parcheggio riservato e con l’arrivo del nuovo anno l’amministrazione chiederà di poter accendere un mutuo per questa finalità.

La soluzione: pagare di tasca propria

Nel frattempo, c’è una seconda possibilità. Quella che ad accollarsi i costi di realizzazione degli stalli – 250 euro più Iva – siano i diretti interessati, cioè i privati cittadini. In questo caso l’ufficio Viabilità urbana del Comune si occupa comunque della parte tecnica della pratica – individuando la collocazione dello stallo e autorizzandolo con un’ordinanza -, mentre spetta ai cittadini rintracciare la ditta specializzata nella realizzazione delle strisce gialle e nella collocazione della segnaletica verticale e poi (ovviamente) mettere mano ai portafogli. Delle serie «E io pago», anche per un beneficio che dovrebbe essere garantito a chi vive una situazione di disagio. Il rischio è anche quello di creare una evidente disparità con chi, in passato, ne ha potuto usufruire gratuitamente.

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