Terni, tagli autobus: «Rivedere scelte»

Il presidente di Federconsumatori Terni Todaro scrive a Latini, Salvati e Del Bolgia: «Scelta discutibile per servizi resi e conseguenze ambientali»

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Leonardo Latini

Subito in pressing sul sindaco Leonardo Latini e l’assessore ai trasporti Benedetta Salvati, oltre al direttore regionale di Busitalia Velio Del Bolgia. Il tempo di procedere con l’insediamento della giunta ed ecco che Federconsumatori di Terni si fa avanti sui tagli estivi: «Non è possibile che siano sempre e soltanto i cittadini a fare le spese di decisioni come questa», tuona il presidente dell’associazione Franco Todaro.

Il guaio Federconsumatori scrive a Latini, Salvati e Del Bolgia per far presente il disagio dei cittadini – categoria più colpita gli anziani – e la «mancanza di numerose corse, soprattutto quelle verso la periferia». L’associazione sottolinea le «evidenti problematiche nate soprattutto dopo la decisione di anticipare l’ingresso dell’orario estivo – in cui è previsto un numero minore di corse – e prolungarne la durata, senza avvertire adeguatamente l’utenza».

Benedetta Salvati

La mossa di Cufalo e il disorientamento «Inizialmente – le parole di Todaro – l’azienda aveva annunciato, sul proprio sito, che l’orario estivo sarebbe rimasto lo stesso degli anni passati, in vigore dal 16 luglio al 25 agosto, ma poi ha esteso tale orario dal 2 luglio all’11 settembre, gettando tanti cittadini nel disorientamento più totale. Tale decisione è stata infatti assunta con una delibera emessa dal Comune nell’ultimo giorno di carica del commissario Cufalo, e pochissime persone hanno avuto modo di venirne a conoscenza».

Ambiente e inquinamento Todaro si sofferma anche su altri aspetti: «La scelta di prolungare il periodo che conta un minor numero di corse di bus  è in aperta contraddizione con ciò che andrebbe fatto per affrontare le note problematiche di inquinamento di Terni, che vedono tra i principali imputati l’eccessivo traffico veicolare, riducibile in maniera adeguata solo tramite una efficiente e capillare mobilità pubblica. Non è possibile – conclude Todaro – che siano sempre e soltanto i cittadini a fare le spese di decisioni come questa, discutibile sia in termini di servizi resi che di conseguenze ambientali. Pertanto chiediamo all’azienda e all’amministrazione comunale di rivalutare nettamente le scelte compiute».

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