Terni, autobus tagliati: «Colpiti i più deboli»

Spi Cgil all’attacco dopo la decisione di estendere l’orario ridotto estivo e sopprimere alcune corse: «Busitalia e Comune parlino»

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Non si placano i malumori degli utenti del trasporto pubblico locale per l’ulteriore ‘taglio’ – nei termini di un’estensione del periodo estivo ad orario ridotto, ma anche di soppressione e ‘accorpamenti’ di linee – relativo agli autobus urbani a Terni, sancito da Busitalia sulla base dei fondi messi a disposizione dal Comune di Terni.

«Anziani i più colpiti» Ad intervenire questa volta è il sindacato dei pensionati Spi Cgil che attacca: «La decisione di anticipare l’entrata in vigore dell’orario estivo, senza un’adeguata comunicazione preventiva, sta creando notevoli disagi, in particolare alle persone anziane: i maggiori fruitori del servizio. La decisione ha colto praticamente alla sprovvista molti anziani, che si sono così visti limitare la stessa possibilità di muoversi per fare fronte alle necessità quotidiane. Per gran parte di loro il trasporto pubblico costituisce molto spesso la sola forma di mobilità possibile per raggiungere servizi dislocati quali l’anagrafe, il cimitero o i negozi e centri commerciali».

«Così non va» A suscitare l’indignazione dei sindacati, oltre al taglio delle corse dei bus di linea, è anche l’anticipo dell’entrata in vigore dell’orario estivo, ovvero quello con meno corse, e la scelta di allungarne la durata fino all’11 settembre: «Così, davvero non va – affermano dallo Spi Cgil -. Sono tanti i pensionati che risentono di questi tagli alle corse urbane degli autobus, soprattutto nel periodo estivo, quando anche solo fare un giro e muoversi da un posto a un altro, in una città che si svuota per il caldo e le ferie, può costituire un buon antidoto per combattere la solitudine. Sarebbe utile che i soggetti titolari di tale decisione, a partire da Busitalia e Comune di Terni, riflettessero in maniera oculata su scelte di questo tipo. Prendere decisioni seguendo solo la logica dei tagli, senza tener conto delle ricadute sulla quotidianità della vita dei cittadini più deboli, rende la comunità più fragile e vulnerabile, non più forte».

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