Terni, tariffa rifiuti corrispettiva: ecco cosa cambia

La cifra non si basa più esclusivamente sul presunto consumo e sui metri quadrati dell’immobile, ma anche su quanti rifiuti sono effettivamente prodotti e differenziati

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di Francesca Torricelli

È partita dal 1° gennaio 2021 anche a Terni l’acquisizione dei dati da parte di Asm per la Taric, la Tariffa rifiuti corrispettiva. Per quest’anno Asm acquisirà solamente i dati e andrà in fatturazione solamente la quota base per tutti. Poi, dal prossimo anno verrà inviato il conguaglio sull’effettivo svuotamento.

Cosa cambia

A differenza della Tari, la Taric si trasforma in corrispettivo – quindi una fattura – emessa a fronte del servizio essenziale di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Naturale completamento del percorso avviato con il sistema porta a porta, legando la quantizzazione della tariffa alla reale produzione di rifiuti. La cifra non si basa più esclusivamente sul presunto consumo e sui metri quadrati dell’immobile, ma anche su quanti rifiuti sono effettivamente prodotti e differenziati. L’utente paga la quantità di rifiuto indifferenziato prodotto. Effettuando una corretta raccolta differenziata, si avrà una tariffa coerente. Minor rifiuto indifferenziato si produce, meno si paga.

Mirko Menecali

Il metodo di rilevamento

«La tariffa dei rifiuti è calcolata in maniera equa e trasparente – fanno sapere da Asm -. La misurazione dei conferimenti dei rifiuti indifferenziati avviene attraverso il sistema di lettura elettronico del volume del contenitore svuotato al momento della raccolta. Ogni nucleo familiare, attività commerciale, azienda è stato dotato sin dall’inizio del porta a porta, di contenitori muniti di tag r-fid, etichette elettroniche univoche che vengono rilevate dalle centraline collocate sui mezzi di Asm Terni/Cosp Tecnoservice adibiti al servizio. Ogni utenza è censita a livello informatico per tutti i contenitori che possiede in comodato d’uso gratuito. I tag decodificano e leggono la matricola del contenitore riportata sullo stesso, permettendo di risalire all’utenza cui è assegnato. È fondamentale che il proprio contenitore non venga scambiato con quello dei vicini».

Come è composta la bolletta per le utenze domestiche e non domestiche

La Tari corrispettiva si compone «di una quota fissa destinata alla copertura dei costi fissi, e di una variabile per lo smaltimento di rifiuti indifferenziati. La quota variabile si compone a sua volta di una quota variabile di base e di una quota variabile aggiuntiva. La quota variabile di base viene sempre fatturata indipendentemente dal numero dei conferimenti (svuotamenti) di rifiuto indifferenziato (contenitore grigio) ed è pari a 1.000 litri/anno per ogni utenza domestica; la quota variabile aggiuntiva corrisponde ai conferimenti effettuati nell’anno oltre il minimo sopra indicato, e viene fatturata a saldo nella prima fattura dell’anno successivo».

Come vengono computate le utenze condominiali

Il calcolo delle utenze che sono dotate di contenitori condominiali (bidoni o cassonetti) avviene, spiegano, «come per le utenze singole dotate di mastelle: alla quota fissa si aggiunge la quota variabile composta da quota variabile base e quota variabile aggiuntiva. La quota di base è indipendente dal numero dei conferimenti di rifiuto indifferenziato pari a 1.000 litri/anno per ogni utenza domestica ubicata nel condominio; la quota aggiuntiva corrisponde ai conferimenti effettuati nell’anno oltre il minimo sopra indicato, e viene fatturata a saldo nella prima fattura dell’anno successivo. Unica differenza dalle utenze singole, alle quali la quota viene addebitata per intero, è che la quota aggiuntiva, corrispondente ai conferimenti oltre i 1.000 litri, viene ripartita sulle singole utenze del condominio sulla base del numero di componenti costituenti il nucleo familiare».

Le utenze non domestiche e gli appartamenti vuoti

I principi sono gli stessi per le utenze non domestiche. «Cambia solo il numero degli svuotamenti che compongono la quota variabile di base ed è dipendente dalla volumetria dei contenitori che l’utenza ha a disposizione. Chi dispone di una casa vuota, dove non viene prodotto alcun rifiuto, ma con utenze attive, pagherà la parte fissa più la quota variabile di base. Non esponendo mai non pagherà nessuna quota variabile aggiuntiva».

L’obiettivo

L’obiettivo finale per Asm è quello di «incentivare il comportamento meritevole degli utenti e raccogliere informazioni per ottimizzare in tempo reale il servizio. Conviene quindi esporre il mastello solo quando è pieno, e lo stesso vale per i bidoni ed i cassonetti. Per il conteggio della Taric si computa il volume del contenitore esposto anche se mezzo vuoto. Quindi 40 litri per i mastelli,120 litri o 240 litri per i bidoni e 1.100 litri per i cassonetti».

Il presidente Menecali: «Diminuire l’indifferenziata obiettivo economico, ma sopratutto ambientale»

«Questo passaggio per Asm non è così banale – spiega il presidente Mirko Menecali -. Abbiamo infatti iniziato a prepararlo più di un anno fa attraverso un forte investimento sulle tecnologie necessarie, perché noi per primi ci crediamo fortemente. Da questa piccola innovazione si può sviluppare un grande vantaggio per il cittadino perché le sperimentazioni fatte ci hanno fatto capire quanto agganciare la tariffazione al comportamento virtuoso sia uno dei mezzi migliori per raggiungere l’obiettivo di ‘rifiuti zero’. Siamo già ad un buon livello perché siamo tra i primi comuni italiani, ma proprio per questo più sei bravo più gli investimenti da fare sono importanti. Diminuire l’indifferenziata è un obiettivo non solo economico, ma sopratutto per l’ambiente perché il rifiuto indifferenziato è quello che va in discarica. Si riducono i costi così detti monetari, ma anche quelli ambientali e sociali. Asm ha preso la palla al balzo grazie alle nuove tecnologie e sta migliorando così l’efficienza dei suoi processi».

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