Tiene banco in quel di Terni – dopo quanto riportato lunedì da Giorgio Palenga su ‘Il Corriere dell’Umbria‘ – l’odissea di quasi trenta studenti dei licei classico ‘Tacito’ e scientifico ‘Galilei’, freschi di maturità e che, per celebrare nel modo più bello un’estate di quelle indimenticabili, sono andati in vacanza in Grecia e in particolare ad Ipsos (isola di Corfù). Secondo quanto riportato dal quotidiano, che ha intervistato una studentessa – la 19enne Alice -, dopo i primi giorni di vacanza in cui non c’è stato alcun problema, i ragazzi hanno iniziato ad accusare una tosse forte e persistente, associata in diversi casi a febbre. Escluso il Covid attraverso i tamponi, si sono ‘riforniti’ di Tachipirina – quanto meno per contrastare la febbre, in alcuni casi piuttosto alta – e hanno iniziato ad indagare sulle possibili cause dei malesseri che hanno anche costretto una giovane al ricovero in ospedale, con sintomi compatibili con la legionella, poi fortunatamente esclusa. Secondo quanto appreso in prima battuta da un farmacista locale, e poi in qualche modo confermato dai medici curanti dei ragazzi, la causa scatenante dei problemi di salute potrebbe essere un batterio. A cui i residenti della zona di vacanza hanno ormai maturato una certa resistenza, mentre i villeggianti no. Segnalazioni in questo senso, come analogia di sintomi, sarebbero giunte anche da Zante e dall’isola di Malta. Insomma, il ghiaccio di un drink, l’acqua del rubinetto per lavarsi i denti: lo schema è classico ma questa volta si è andati oltre la solita febbre con disturbi gastro enterici che colpiscono i turisti, specie nelle località più lontane o dove la salubrità delle acque è diversa rispetto ai territori di partenza. Alla fine la febbre è sparita, la tosse invece è rimasta come ‘brutto ricordo’ della vacanza e l’estate è proseguita. Bella – parentesi batterica a parte – come immaginavano.