Terni, Uil scatenata contro l’assessore

Dopo la richiesta di dimissioni da parte dell’assemblea Rsu, il sindacato torna ad attaccare Cristhia Falchetti Ballerani

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Il segretario della Uil ternana, Gino Venturi, era stato il primo a rilanciare con forza la richiesta di dimissioni dell’assessore al personale del comune di Terni, Cristhia Falchetti Ballerani, votata dall’assemblea dei lavoratori. Un passaggio su cui altri sindacati – Cisl in particolare, ma anche la Cgil – avevano frenato, parlando di «extrema ratio, possibile ma dopo aver valutato tutto un percorso ancora da compiere». Poi erano arrivate le repliche di sindaco e assessore a cui aveva risposto, a stretto giro l’Unione sindacale di base. A chiudere il cerchio è chi, in fin dei conti, il ‘giro’ lo aveva iniziato: il gruppo aziendale Uil Fpl al Comune di Terni.

«Metodo uguale per tutti» «E’ giusto che ogni lavoratore sia valutato e pagato in base all’impegno e ai risultati ottenuti – scrive il sindacato in una nota – e in questo siamo d’accordo con l’assessore Ballerani. Perché però lo stesso principio non dovrebbe valere anche per gli assessori? La richiesta di dimissioni, votata all’unanimità dall’assemblea del personale non è certo dovuta a valutazioni sulla simpatia ma sintetizza il giudizio unanime e decisamente negativo dei lavoratori sull’attività amministrativa dell’assessore: ritengono che in tutti questi mesi non ci sia stato un solo miglioramento nella qualità dei servizi erogati dal Comune».

Attacco frontale «Anzi – spiega il gruppo aziendale Uil Fpl – le cose sono peggiorate: meno risorse, disorganizzazione, confusione, maggiore conflittualità. L’assessore ha dimostrato nei fatti non solo di non avere piena conoscenza del funzionamento della pubblica amministrazione, ma anche di non saper gestire adeguatamente meccanismi basilari delle dinamiche aziendali. Prima ancora che ingiusta è addirittura sbagliata, perché destinata a fallire, una politica aziendale che voglia migliorare i servizi senza il coinvolgimento dei lavoratori, senza motivarli, senza formazione, senza un’adeguata organizzazione. Senza valorizzare nei fatti e non solo a parole i più meritevoli».

Mancanze «Sì – prosegue il sindacato, in riferimento all’amministrazione comunale – a chiacchiere vorrebbero presentarsi come il nuovo. Nei fatti la loro politica è talmente stantìa da sembrare il peggio del vecchio. Parlano di merito e poi l’amministrazione non è stata in grado, come suo obbligo, di procedere alla valutazione semestrale del personale. Invece di avere il buon gusto di riconoscere le gravissime inadempienze, l’assessore trova addirittura il modo di fare la ‘predica’ al sindacato che invece, in materia, è avanti anni luce. Si dirà che però ha fatto approvare il nuovo modello organizzativo, lo staff, che ha stabilito che le posizioni organizzative hanno un carattere fiduciario. Ma i problemi veri dei servizi, le esternalizzazioni improduttive, la disorganizzazione, la mancata semplificazione, le inefficienze, le spese sbagliate sembrano rimaste, nei fatti, estranee alla sua azione di assessore al personale».

«Involuzione dannosa» «La richiesta di dimissioni – conclude il gruppo comunale della Uil – è in sostanza l’invito al sindaco non a ‘punire’ un assessore che l’assemblea all’unanimità contesta, ma è soprattutto la richiesta preoccupata dei tanti lavoratori che ogni giorno ‘ci mettono la faccia’. Cambiare assessore e politica, magari con qualcuno che conosce bene la materia, nasce dalla necessità di evitare che la situazione si aggravi sempre più. Ecco perché la Uil Fpl non solo rispetta la decisione unanime dell’assemblea Rsu per un cambiamento immediato, ma la fa propria e la sostiene incaricandosi anche, nei prossimi giorni, di analizzare la situazione di tutti i servizi comunali. E’ scontato che il Sindaco si lasci andare alla ‘difesa d’ufficio’ dell’assessore: il nostro appello è però perché subito dopo ascolti veramente la richiesta preoccupata e accorata dei tanti lavoratori che sono orgogliosi di essere al servizio dei cittadini e che tengono al loro Comune, cambiando immediatamente la politica del personale dell’assessore Ballerani che, anche nei metodi e negli atteggiamenti, secondo i lavoratori rappresenta un’involuzione dannosa e forse non recuperabile».

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