Terni, multe autovelox Maratta: 50 mila euro in più di spese notifica verbali

Palazzo Spada costretto ad una variazione in aumento per il servizio di Poste Italiane per l’incremento delle violazioni: obiettivo evitare decadenze e prescrizioni

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di S.F.

La questione è semplice. Ci sono molte più multe per eccesso di velocità – le polemiche non sono mancate in tal senso – e giocoforza servono anche più atti da inviare ai trasgressori: per questo il motivo il Comune di Terni è ‘costretto’ a variare in aumento le prestazioni nei confronti di Poste Italiane S.p.A., aggiudicatario del servizio di notificazione dei verbali e delle comunicazioni connesse. La cifra complessiva di incremento sfiora i 50 mila euro ed è legata al nuovo autovelox di via Walter Lessini, lungo la Marattana.

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L’esborso per Poste

La spesa calcolata in aumento dall’amministrazione è di 39.880 euro più Iva, per complessivi 48.653 euro. Con Poste Italiane era già stato contrattualizzato un importo per le spese di notifica verbali, peccato che nel contempo sia subentrata una novità non di poco conto: l’entrata in funzione del nuovo autovelox. Il motivo dell’incremento è dovuto proprio a questo, come mette nero su bianco la direzione polizia Locale: «L’attivazione del dispositivo di controllo elettronico della velocità – si legge – su Via Lessini, ha comportato un aumento esponenziale del numero delle violazioni da notificare». Viene inoltre ricordato che l’invio delle multe deve arrivare – nel caso le violazioni non possono essere subito contestate – entro novanta giorni dall’accertamento.

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«Circostanze imprevedibili»

Dagli uffici di corso del Popolo specificano infine che la modifica è «determinata da circostanze imprevedibili e che c’è necessità di assicurare la notifica dei verbali al Cds nei termini di legge al fine di evitare danni erariali all’ente». Il Comune inoltre vuole «evitare situazioni quali decadenza/prescrizione con conseguente mancato introito delle relative sanzioni pecuniarie con conseguente danno economico patrimoniale». In definitiva non si vogliono perdere soldi. E Poste Italiane incassa.

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