di S.F.
L’incremento del volume annuo di rifiuti recuperabili «inferiore ad un aumento del 50%», l’eliminazione dei sistemi di ancoraggio a terra e la gestione delle aree esterne di deposito/stoccaggio. Sono le motivazioni per le quali una società attiva in via Ratini a Terni, la Doda Rottami srl, si è fatta avanti con la Regione Umbria per una valutazione preliminare.

La Doda ha già un’autorizzazione unica dall’aprile del 2021 per la gestione – post realizzazione – di un impianto di recupero rifiuti non pericolosi. Ora la valutazione preliminare è richiesta per le modifiche descritte sopra. «Il lotto industriale – si legge nella relazione pubblica – ove è collocato l’impianto di recupero occupa una superficie pari a circa 8.125 metri quadrati, di cui area esterna 7.325 mq ed area coperta totale di 822 mq». I rifiuti in ingresso autorizzati con determina del 19 dicembre 2022 sono un bel po’: metalli, pacchi carrozzeria, alluminio, piombo, zinco, stagno e altro ancora per un totale di 11.840 tonnellate l’anno.
L’istanza di variante in esame è finalizzata ad avere l’autorizzazione per un aumento di quantitativo annuo per un totale di 17.740 tonnellate. La Doda, in tal senso, specifica che nell’ambito di attività di recupero «promuove ogni azione diretta a proteggere l’ambiente e a garantire la salute e la sicurezza del proprio personale, a fare in modo che i propri servizi e le proprie attività gestionali non presentino rischi per l’ambiente e le persone coinvolte». A firmare la relazione sono due tecnici, i geometri Angelo Miranda e Sabina Carpena.