di S.F.
Gli esemplari «insistono in sede stradale presentando un apparato radicale fortemente espanso in superficie, che ha generato diffuse sconnessioni del manto stradale,con deformazioni e rigonfiamenti superiori a 15 centimetri. Tali da compromettere la regolare transitabilità e sicurezza della viabilità urbana». E allora accade che il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ha firmato l’ordinanza per abbattere tutti i pini rimanenti in via Mozzoni.

Nel documento si fa riferimento al fatto che i pini in questione sono già stato oggetto di monitoraggi e valutazioni: «Il mantenimento parziale degli alberi, a seguito di precedenti selezioni, ha determinato un ulteriore aggravio delle deformazioni stradali, compromettendo la funzionalità e la sicurezza della sede viaria» e «ogni ipotesi progettuale di ripristino delle condizioni minime di sicurezza impone il recupero della quota originaria del piano viabile e il rifacimento della fondazione stradale». In realtà un’alternativa all’abbattimento ci sarebbe.

Quale? La chiusura al traffico della strada o una limitazione della carreggiata. Tuttavia «non attuabile per l’incompatibilità con la sezione stradale e con i volumi di traffico del quartiere servito, caratterizzato da intersezioni, accessi a raso e circolazione residenziale». Risultato: prefetto informato, delega ad Afor e via libera all’abbattimento immediato di tutti i pini di via Mozzoni «per gravi motivi di sicurezza pubblica». L’Agenzia dovrà intervenire entro 15 giorni dalla ricezione dell’ordinanza.
C’è inoltre la disposizione al dirigente Federico Nannurelli di eseguire gli interventi di manutenzione straordinaria – post abbattimento – per superare le criticità strutturali e il ripristino della transitabilità. Previsto un reimpianto compensativo «volto a creare un nuovo filare arboreo per un numero di esemplari doppi rispetto a quelli abbattuti in ragione dell’urgenza».