Terni, vigili del fuoco: allarme del Conapo

«Sotto organico, mal retribuiti, in età avanzata e demotivati»: intervento dei segretari locali del sindacato autonomo

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Sotto organico, mal retribuiti, in età avanzata e demotivati. Questo il quadro allarmante della situazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, delineato dal sindacato autonomo Conapo di Terni.

di Marco Bizzarri* e Andrea Botondi**
Conapo – Segretario regionale Umbria* e segretario provinciale di Terni**

Le prime limitazioni al turnover che hanno determinato la pesante carenza di organico risalgono a circa otto anni fa quando il governo decise che ogni dieci vigili del fuoco che andavano in pensione, se ne potevano assumere solo due. Più recentemente si è passati a cinque ogni dieci ma non è bastato. Oggi mancano 3.854 vigili del fuoco operativi su un totale di 32.734: circa il 12%.

Le 250 assunzioni previste dal governo per il Giubileo con il recente decreto enti locali, non andranno a colmare questo buco di organico in quanto si tratta dell’anticipazione temporale di assunzioni già previste con il meccanismo del turnover dimezzato. La carenza di organico è quindi destinata ad aumentare ulteriormente se l’attuale governo continuerà su questa strada.

Siamo retribuiti molto meno dei colleghi di altri Corpi: un divario che va dai 300 euro mensili, nelle qualifiche più basse, sino ad arrivare a circa 700 euro di differenza nei gradi più elevati. Non abbiamo i trattamenti pensionistici legati all’attività operativa che hanno gli altri Corpi dello Stato. Il personale vive questa cosa come ‘un’ingiustizia delle istituzioni’ visto che il ministro Alfano continua a trattare diversamente i suoi due corpi preposti alla sicurezza dei cittadini, la polizia e i vigili del fuoco.

In questo momento poi, si è aggiunto anche il grave problema dell’aumento dell’età media del personale operativo, causata dalle mancate assunzioni, dall’immissione in ruolo di personale già in età avanzata e dall’elevazione dei requisiti di accesso alla pensione. Secondo il nostro ufficio studi, l’età media dei vigili del fuoco si è innalzata quasi alla soglia dei 50 anni: una situazione mai vista nella storia del Corpo nazionale. Questo incide sulle capacità operative individuali, sui tempi di intervento ma anche sugli infortuni sul lavoro che non a caso stanno aumentando. Ai 3.854 che mancano, vanno poi aggiunti i circa 700 vigili del fuoco che a causa di vari infortuni e malattie, spesso per causa di servizio, sono ‘esonerati’ dai servizi operativi.

Nel nostro lavoro gli ‘operativi’ possono passare da un’attività di routine ad una super intensa nel giro di pochi minuti. E a 50 anni il fisico non risponde come a 30, è inevitabile. Negli ultimi tempi tra i colleghi ci sono stati anche numerosi malori, ma non vediamo adeguate misure di prevenzione da parte del ministero dell’Interno. In tutta la nostra vita professionale non veniamo nemmeno sottoposti ad un elettrocardiogramma sotto sforzo, quindi la nostra amministrazione non sa se il proprio personale ha un cuore adeguato ad affrontare gli sforzi richiesti: questo è gravissimo sotto il profilo della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. E quando ci infortuniamo in servizio dobbiamo anticipare di tasca nostra i soldi per curarci, per poi vederceli rimborsare dopo anni.

Il Conapo chiede da tempo uno sblocco del turnover, visto che cresce il numero degli interventi per disastri e calamità ma anche il novero delle competenze: con la riforma della pubblica amministrazione, ad esempio, ci spetteranno funzioni ora assegnate al Corpo forestale dello Stato.

Problemi che si fanno sentire anche presso i vigili del Fuoco di Terni che scontano carenze di organico rispetto alla pianta organica prevista. Nei due distaccamenti provinciali di Orvieto e Amelia è stato ridotto il personale di almeno un’unità per turno, mentre nella centrale di Terni si è sostanzialmente rimasti con lo stesso personale operativo. Il problema è che il polo didattico fluviale, vanto di questo Comando e che forma e mantiene colleghi delle regioni limitrofi e non, viene gestito in gran parte dal personale di Terni, tolto per tutta la durata del corso dalle partenze operative e quindi con ridotte capacità per il soccorso tecnico urgente.

Altro punto dolente sono i mezzi per il soccorso tecnico urgente, oramai vecchi ed obsoleti, con grosse spese gestionali e di manutenzione. Per dare un servizio alla popolazione servirebbero autobotti, autoscale e altri mezzi per il soccorso più nuovi e sicuramente più efficienti e più sicuri.

Per il Conapo è arrivato anche il momento di colmare, o almeno ridurre, la forte sperequazione retributiva che c’è tra i vigili del fuoco e gli appartenenti ad altri Corpi. Se il premier Renzi continuerà a dimenticare il problema delle gravi ingiustizie retributive che i vigili del fuoco subiscono rispetto ad altri Corpi, pur correndo rischi analoghi, scenderemo in piazza. Il rischio, da evitare a tutti i costi, è di avere personale sempre più stanco e demotivato. Lanciamo un appello ai politici della provincia di Terni per ridare piena efficienza al Corpo dei vigili del fuoco, chiedendo azioni concrete in vista della prossima legge di stabilità.

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