Terremoto e neve: allarme bestiame

La Coldiretti ha lanciato l’allarme per le tonnellate di latte e mozzarelle gettate a causa delle difficoltà a raggiungere alcune zone e sulle condizioni degli animali isolati

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«Lo stop nelle strade alle cisterne impedisce la raccolta di latte dalle stalle e il trasporto di mozzarelle e degli altri prodotti deperibili». È l’allarme lanciato dalla Coldiretti sulle tonnellate di latte gettate al pari di mozzarelle per il blocco della circolazione sulla base delle segnalazioni giunte.

Condizioni meteo Sono le difficili condizioni meteo e la viabilità compromessa per le abbondanti nevicate, specie nei collegamenti tra Marche e Umbria nella zona di Colfiorito, a creare i maggiori disagi al settore agroalimentare più prossimo alle zone terremotate, in cui è tornata pure la paura per il sisma, dopo le forti scosse di mercoledì.

Bestiame «A questo – spiega Coldiretti – vanno sommati i disagi creati dal freddo e dalla neve per l’alimentazione del bestiame, specie nelle zone periferiche dei centri terremotati, dove si sono registrati accumuli di neve anche di due metri. È di vitale importanza quindi mantenere libere da ghiaccio e neve, le vie di comunicazione principali, ma anche quelle ‘secondarie’: una problematica che rischia di penalizzare ulteriormente la vita di imprenditori e cittadini, già duramente provati dagli effetti del sisma».

Moduli abitativi e stalle  «Con la neve che è caduta, sulle zone terremotate – torna inoltre a ribadire Coldiretti – occorre accelerare per garantire l’arrivo dei moduli abitativi e delle stalle a tutte le aziende e gli allevamenti danneggiati». La neve va ad aggravare la situazione degli animali che hanno bisogno di ricoveri. A causa delle abbondanti nevicate, oltre che a Colfiorito e nelle zone terremotate, si sono registrate difficoltà anche altre parti dell’Umbria, soprattutto nell’eugubino-gualdese, a Città di Castello e Pietralunga. Molti allevamenti, infatti, per la viabilità difficoltosa, sono rimasti isolati e non si è riusciti né a portare il cibo nelle stalle né ad abbeverare gli animali, a causa delle tubature dell’acqua ghiacciate.

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