Terremoto, l’Avis: «Donate il sangue»

L’appello viene rivolto anche in considerazione del fatto che nel 2016 le donazioni sono sensibilmente diminuite rispetto al passato

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«Le donazioni di sangue in Umbria nel periodo gennaio-luglio 2016 hanno subito un calo di circa il 4 per cento, la raccolta di agosto registra un ulteriore calo e l’intero sistema immunotrasfusionale regionale manifesta una notevole riduzione delle scorte». È quanto fanno sapere il Centro sangue e l’Avis regionale dell’Umbria.

L’appello «L’evento sismico odierno – proseguono dal Centro sangue e Avis Umbria – potrebbe richiedere che le strutture trasfusionali della regione debbano concorrere a soddisfare le esigenze degli ospedali interessati esaurendo così le già ridotte disponibilità. Rivolgiamo, quindi, un appello alla popolazione perché chi fosse nelle condizioni di salute idonee effettui una donazione di sangue nelle strutture trasfusionali di Perugia, Terni, Città di Castello e Foligno-Spoleto oltre che nei punti di raccolta fissi presenti sul territorio umbro. Rivolgiamo un particolare invito ai giovani perché diventino donatori periodici ricordando loro che le necessità sono quotidiane e non solo nelle ‘emergenze’. Un ulteriore appello anche ai già donatori periodici e associati perché incrementino le donazioni effettuandone in misura tale da garantire un afflusso costante nell’intero anno».

Le precauzioni Chi è stato in vacanza o ha soggiornato per almeno una notte in una delle province indicate di seguito deve far passare 28 giorni (causa potenziale contrazione di virus ormai endemici in quelle zone) prima di poter fare la donazione di sangue: Bologna, Cagliari, Carbonia-Iglesias, Cremona, Ferrara, Forlì-Cesena, Lodi, Mantova, Modena, Ogliastra, Padova, Parma, Pavia, Piacenza, Ravenna, Reggio-Emila, Roma, Rovigo, Verona.
Per ogni informazione ci si può rivolgere alle sedi dei servizi nelle Aziende ospedaliere o sanitarie locali o dell’Avis presenti in Umbria. «Confidiamo – concludono dal Centro sangue e dall’associazione di volontari – nella sensibilità, nel senso civico e di solidarietà perché le strutture sanitarie ospedaliere abbiano costanti e sufficienti disponibilità di sangue e dei suoi componenti e derivati».

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