Terremoto: «Norcia tornerà a vivere»

Catiuscia Marini: «Si può fare di più? Certo sempre, ma fare questo necessita di testa e impegno di tanti e costa molta più fatica di un ‘post’ o di un ‘tweet’»

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Le ‘Sae’ in via XX settembre a Norcia

«Si può fare di più? Certo sempre, ma fare questo necessita di testa e impegno di tanti e costa molta più fatica di un ‘post’ o di un ‘tweet’. Allora dico grazie a tutti i volontari e a tutti i dipendenti delle pubbliche amministrazioni e dello Stato che stanno facendo il proprio lavoro con generosità e competenza». Catiuscia Marini, nel giorno dello storico ‘trasferimento’ dei vertici del Parlamento Europeo a Norcia, fa i ‘conti’ sullo stato dell’arte in merito alla ricostruzione post scia – iniziata sette mesi fa con la scossa del 24 agosto – sismica che ha coinvolto in particolar modo il territorio nursino.

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L’assistenza Ed ecco i numeri del post terremoto in Umbria: 6 mila 314 persone assistite – più o meno puntualmente – con Cas (Contributo di autonoma sistemazione), 1200 negli alberghi, 500 ospitate nelle aree container realizzate in dieci aree tra Norcia e Cascia.

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‘Casette’ e sopralluoghi Le ‘Sae’ (Soluzioni abitative in emergenza) in costruzione sono duecento, per altrettante sono state avviate procedure e aree; per quel che concerne i sopralluoghi sono state 32 mila (25 mila completati con scheda) le richieste. In tal senso le strutture per agricoloti e allevatori sono duecento.

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‘Zone rosse’ Gli edifici culturali censiti sono 1006, le opere trasferite sono 5 mila e gli edifici messi in sicurezza sono cento. «Sono state realizzate – commenta la Marini – scuole temporanee e finanziate ai comuni 25 scuole da costruire o ristrutturare. Le persone impegnate sul campo tra Regione e Comuni (Vigili del fuoco, Protezione civile ed esercito) sono state 1500».

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I fondi In merito all’annuncio fatto da Antonio Tajani – due miliardi per la ricostruzione, di cui almeno la metà saranno erogati entro l’estate – la presidente della Regione ha sottolineato invece come «il fondo di solidarietà andrà principalmente per l’emergenza e la ricostruzione; invece la flessibilità concessa, fino al 5%, dei fondi relativi al fondo di sviluppo regionale può essere utilizzato a mio avviso per il rilancio economico e sociale di questi territori: dobbiamo fare in modo che la popolazione non se ne vada. Importante dunque – ha concluso a margine della storica giornata nursina – utilizzare i fondi per il mantenimento del tessuto imprenditoriale». Numeri e annunci, ora sono attesi ulteriori fatti.

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