Testo unico territorio. Sel: «Ora si cambi»

Mario Taborchi (Sel Umbria) plaude alla decisione del Governo di impugnare la legge approvata dalla Regione Umbria

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Sel Umbria interviene sulla diatriba fra Governo e Regione in merito al testo unico del territorio, impugnato dal consiglio dei ministri davanti alla corte costituzionale. Per Mario Taborchi del coordinamento regionale del partito si tratta, semplicemente, di «una buona notizia».

I dubbi «Nella conferenza programmatica dello scorso 28 febbraio – spiega Taborchi – avevamo già espresso perplessità e critiche verso una legge (la numero 1 del 2015, ndR) che non compie una scelta decisa contro un’ulteriore cementificazione del territorio. Ora le ambiguità che avevamo segnalato hanno trovato riscontro nell’azione promossa dal Governo».

Edificazione eccessiva Per Sel, «l’Umbria, negli ultimi anni, ha conosciuto uno sviluppo urbanistico ed infrastrutturale di notevoli dimensioni, che non trova giustificazioni nella crescita demografica, pari a zero, nè in quella economica, visti i tanti vani invenduti e inoccupati».

L’aspetto politico Con le elezioni regionali in vista, Sel chiarisce che la partecipazione alla coalizione di centrosinistra è vincolata ad alcuni punti programmatici, fra cui l’obiettivo proposto dalla Commissione europea di arrivare al consumo zero netto di suolo entro il 2020: «Deve essere al tempo stesso un obbligo – spiegano da Sel – ed una sfida alla capacità di innovazione delle amministrazioni umbre e delle imprese».

Le proposte «Prima di individuare nuove aree da urbanizzare – afferma Taborchi – occorre attuare le previsioni esistenti, indirizzando l’impresa edilizia verso il riuso e la riqualificazione delle aree dismesse. Va tutelato il suolo agricolo impedendo nuove espansioni, vanno salvaguardati i vuoti urbani come spazi di relazione e di riqualificazione e bisogna estendere le funzioni dei consigli comunali e la partecipazione dei cittadini alle procedure di formazione e modifica, anche parziale, dei Piani».

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