Tevere-Nera: bocciato il ricorso dell’Ater

Tassa Tevere-Nera: un balzello contestato dai cittadini, riuniti in un comitato, ma anche dall’Ater, l’azienda territoriale per l’edilizia residenziale dell’Umbria, che sul punto aveva presentato un ricorso in Cassazione. Nei giorni scorsi la Suprema Corte si è espressa nel merito dando ragione al consorzio Tevere-Nera.

Il ricorso L’Ater (ex Ierp) ha invocato l’illegittimità della tassa per alcuni immobili ad uso abitativo situati a Terni, sostenendo che gli stessi non avevano tratto alcun vantaggio dalle opere del Consorzio in quanto non direttamente interessati. Più o meno la stessa motivazione avanzata da diversi cittadini che nel tempo si erano opposti al pagamento del contributo.

La difesa Il Consorzio di bonifica Tevere-Nera, difeso dagli avvocati Ranalli, Casoli e Bugatti, aveva obiettato che gli immobili erano «all’interno del Piano di classifica approvato dalla Regione» e che «tutte le opere di sistemazione idraulica e di manutenzione dei corsi d’acqua erano state eseguite per prevenire danni provenienti da eventi alluvionali in una situazione di rischio idraulico».

La sentenza Alla fine la Cassazione si è espressa dando ragione al Consorzio che spiega: «La sentenza correla la sussistenza del beneficio alla realizzazione delle opere idrauliche ed alle attività a queste connesse. Tale decisione . spiegano dal ‘Tevere-Nera’ – è assai importante anche perché conferma l’indirizzo della Suprema Corte in ordine alla legittimità del contributo e dell’operato del Consorzio».

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