Toccata e fuga dei ristoratori umbri davanti a villa Draghi

È durata meno del previsto la manifestazione nelle vicinanze della residenza umbra del premier a Città della Pieve: occasione persa per un confronto

Condividi questo articolo su

Condividi questo articolo su

di P.C.

Giusto il tempo per esporre qualche piatto tipico e qualche bottiglia di vino, fare un paio di interviste, dare il tempo a Vissani di fare il suo show in favore di camera. Poi tutti a casa. E di Draghi nemmeno l’ombra. 

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Il comunicato di presentazione parlava di «invito a pranzo», peraltro annunciato in grande stile da media locali e nazionali, per Mario Draghi, ma alla fine l’evento organizzato da un gruppo di ristoratori umbri a Città della Pieve è stato a uso più dei media che del presidente del consiglio che – chissà – se pure avesse avuto voglia di scendere dalla villa, superare il massiccio cordone di polizia e assaggiare qualche buon prodotto umbro, facendosi pure una auspicabile chiacchierata con i ristoratori, non ne avrebbe avuto il tempo, visto che poco dopo le 12 era già tutto finito: per quanto british style, il premier è pur sempre romano e a quell’ora non è che avesse tutta questa fame, anzi, probabilmente era ancora a messa e del sit-in avrà saputo dai giornali.

Dal 26 aprile riaprono attività all’aperto: roadmap e modalità | umbriaON

C’erano infatti più giornalisti, più poliziotti che ristoratori nello spiazzo dove il gruppo si era dato appuntamento. L’apprezzabile volontà di fare una cosa garbata, senza attirare facinorosi, anzi facendosi scortare dalle forze dell’ordine, alla fine ha avuto l’effetto di sminuire una idea che, se più coltivata e partecipata, con un po’ di inventiva sarebbe pure potuta essere l’occasione per un confronto costruttivo con il principale interlocutore degli operatori del comparto, il cui ultimo provvedimento – riapertura al pubblico ma solo all’aperto – ‘venduto’ come una importante concessione, sta creando più malumori che apprezzamenti e rischia di creare ulteriori divisioni in un mondo già abbastanza eterogeneo e variegato.

I ristoratori: «Tavoli solo all’esterno? È improponibile» | umbriaON

A organizzare l’evento era stato il gruppo ‘Solidart’, l’arte della solidarietà, insieme di chef e professionisti riuniti, organizzati  e operanti per il conseguimento di un fine comune. «Sarà un cordiale e garbato invito a pranzo – recitava la nota – che servirà semplicemente a ricordare a tutti quanto è importante e trainante il settore alimentare e della ristorazione per la nostra nazione.  Siamo rinomati nel mondo per moltissime cose, ma al primo posto rimane sempre il buon cibo e il buon vino per il nostro stile di vita. Solidart si è mossa per organizzare un sit-in assolutamente pacifico con l’obiettivo di presentare i prodotti tipici umbri con specifico richiamo alla filiera eno-gastronomica: la finalità quindi è di promozione e di solidarietà». Da questo punto di vista, obiettivo centrato.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli