Torturava i gatti: ‘social’ scatenati

Su Facebook nasce un gruppo che promette rappresaglie

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Tutti pronti al linciaggio del 21enne perugino torturatore di gatti. Per ora sembra che l’azione possa restare confinata alle pagine web, ma in più di 70 promettono di presentarsi sabato 14 marzo sotto casa dell’uomo.

Commenti al veleno Molti i commenti rabbiosi apparsi sulla pagina Facebook (Presidio sotto casa del torturatore dei gatti) dove è stata organizzata l’azione dimostrativa: «Questo sarà solo il primo presidio sotto casa di questo MALEDETTO PEZZO DI M… SCHIFOSO!!!! Quindi di sicuro ad uno dei prossimi (sempre che non è schiattato prima…) ci sarai di sicuro».

Lo conoscono Nei commenti poi si possono leggere tutti i dati anagrafici dell’uomo: nome e cognome, indirizzo dei genitori e dell’attuale domicilio presso i nonni; oltre ad apostrofarlo con innumerevoli epiteti impronunciabili i promotori della pagina promettono all’uomo che non sarà la prima azione ma che ne seguiranno innumerevoli altre, condotte «con ogni mezzo» e che si protrarranno fino al suo «ultimo istante di vita».

Il commento Questo episodio, è però un commento raccolto, «getta una luce oscura sulle possibili derive degli usi dei social network, infatti minacciando atti di giustizia privata e mettendo alla gogna in una dimensione puramente telematica presunti colpevoli , attraverso un linguaggio estremamente violento e intriso d’odio, si contribuisce a minare lo svolgimento ordinario della giustizia».

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