Tozzi stronca Terni: «Prendiamola come uno stimolo. Mario, il giudizio è sbagliato»

Le parole del divulgatore scientifico e geologo hanno scatenato le reazioni in città. Parlano Michele Rossi e Antonino Cuzzucoli

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Riceviamo e pubblichiamo – rispetto a quelle già espresse nel weekend – il pensiero di due ternani in riferimento alle parole espresse dal divulgatore scientifico e geologo Mario Tozzi su Terni. Sono il consigliere comunale di Terni Civica Michele Rossi e l’architetto Antonino Cuzzucoli, funzionario tecnico del Comune all’urbanistica ma in questo caso un ‘mero’ cittadino.

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di Michele Rossi

Michele Rossi

Tozzi? …Ovvero quanta importanza può avere una opinione personale. In molti mi stanno chiedendo una mia considerazione in merito alle dichiarazioni del noto geologo Mario Tozzi. Probabilmente l’unica cosa che lascia davvero allibiti è la mancanza di classe per un simile commento denigratorio, inappropriato quando si è ospiti. Uscite infelici possono capitare e una opinione personale viene spesso ingigantita per diventare pretesto per un attacco strumentale. Chi mi segue potrebbe aspettarsi una mia difesa appassionata delle bellezze della nostra città e del suo territorio, sottolineando la sua lunga vicenda storica o i suoi molti beni culturali e naturalistici.

Non ho intenzione di fare questo, vorrebbe dire prendere parte al circo degli indignati del giorno dopo, ravvivando una polemica che rischia di trasformarsi in qualcosa di molto provinciale, con un sapore strapaesano. Sovente siamo noi ternani a criticare senza filtri la nostra città, ma ci indispettisce molto se qualcuno da fuori sottolinea alcuni aspetti negativi, finendo per sentirci offesi. Per cui vorrei fare un esercizio diverso, affrontando di petto il tema della bellezza della nostra città.

Cosa rende davvero attraente una città in effetti? Basterebbe ricordare al dottor Tozzi o a chiunque altro conosca Terni in modo superficiale, come la nostra città sia stata annichilita non solo da immane distruzioni belliche ma soprattutto avvilita in molte parti da una speculazione edilizia di grandi proporzioni, specie nelle grande foga edilizia degli anni ’60 e ‘70. A cui si aggiungono i guasti di un approccio ideologico all’idea di progresso che ha visto in quanto sopravvissuto della città antica un insieme di ruderi senza valore.

La vecchia Terni era considerata uno ‘scaricaticcio’, detta con un termine gergale, sicuramente degradata ma che avrebbe meritato un recupero e una salvaguardia. Molte aree della nostra città sono state edificate in fretta e si presentano come luoghi privi di fascino, come le aree intorno a piazza del Mercato o sono cresciute in modo disordinato e caotico come Borgo Bovio o Borgo Rivo. Terni non è però certamente tutta brutta, molti angoli hanno il loro fascino, ma tanti degli scorci più caratteristici sono stati sovente maltrattati e avviliti, basta pensare all’Anfiteatro Romano o Piazza Clai, ridotta a anonimo parcheggio. In molti casi le architetture moderne di Terni sono invecchiate male, alle volte il contemporaneo sembra più cadente del vecchio, si pensi alla zona del vecchio mercato dove i palazzi per quanto recenti sono cadenti e sanno di obsoleto.

Insomma per rendere davvero bella la nostra città abbiamo ancora tanto lavoro da fare. Certo spiace che un volto noto, per questo in apparenza più autorevole di altri, abbia avuto di Terni una spiacevole impressione, rimane però una opinione personale e questo, con tutto il rispetto, non cambia la sostanza delle cose. Questo per dire che non dovremmo dare troppo peso al giudizio di qualche personaggio noto, se fossimo realmente orgogliosi della nostra città, anche consapevoli dei suoi limiti e della sue debolezze.

Se davvero avessimo a cuore la nostra città, avremmo ben chiari i suoi pregi e poco ci cureremmo del giudizio frettoloso di qualcuno di passaggio. Questo attaccamento non si manifesta certo con l’indignazione del momento, lo si dovrebbe mostrare lavorando ogni giorni per migliorarla e curare la nostra terra. Se proprio vogliamo dare peso all’impressione personale di un noto geologo, prendiamola come uno stimolo per proseguire sulla strada della valorizzazione e del recupero del nostro patrimonio storico, culturale e naturalistico. Un invito ad accelerare con progetti di recupero e rigenerazione urbana che daranno modo di fare ricrede anche il più prevenuto.

di Antonino Cuzzucoli

Antonino Cuzzucoli

Caro Mario Tozzi,
sono stato alla presentazione a Terni del tuo ultimo libro sul Mediterraneo e come al solito le tue argomentazioni risultano sempre molto interessanti,come del resto lo sono quelledi tutti i tuoi programmi divulgativi, ma il tuo sprezzante giudizio sulla città che ti ha ospitato non riesco a comprenderlo se non per una non corretta conoscenza della città stessa, e ciò lascia ancor più amareggiati, dal momento che tu stesso hai fatto parte per anni della giuria della popolare competizione Rai del Borgo dei Borghi.

Terni ha avuto una storia travagliata, da borgo agricolo fino alla metà dell’800 con l’unità d’Italia è divenuta sede di fabbriche di armi per il nuovo Stato Italiano per via della sua equidistanza dai confini ma soprattutto per le sue risorse idriche; immediatamente sono sorte le note Acciaierie di Terni che ne hanno fatto un grande centro lavorativo e un vettore trainante dell’economia del Paese, che ha comportato enormi afflussi di mano d’opera e anche qualche problema sociale per la necessità di accogliere tutta questa forza lavorativa, ma lo ha fatto e con discreto successo.

Certo, il suo carattere si è trasformato divenendo quello di una città fortemente industrializzata, e proprio questo, in tempo di guerra, le ha causato ben 109 bombardamenti alleati con bombe assai meno intelligenti di quelle attuali, che l’hanno devastata in ogni zona, centro storico, infrastrutture, ponti, ecc. lasciandola in macerie di cui ancora oggi se ne vedono segni; la ricostruzione è stata di enormi difficoltà, ma ha prodotto buoni risultati, molto verde, dotazioni urbanistiche e standards rilevanti, e ha potuto contare sull’apporto di grandi personalità di spicco dell’architettura moderna.

Terni città di autore si è detto: Mario Ridolfi soprattutto e prima ancora Cesare Bazzani, e poi successivamente Carlo Aymonino, Luisa Anversa, Franco Purini, Paolo Portoghesi il quale ha avuto modo di affermava che a Terni, periferia fa rima con poesia. No caro Mario, il tuo giudizio oltre che inelegante e inopportuno è soprattutto profondamente sbagliato.

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