Trasimeno, l’operazione ‘Emissario’

Partiti i test di verifica della funzionalità del canale: esce un centimetro d’acqua ogni due giorni.

Condividi questo articolo su

Le carrucole manovrate dagli operatori di ‘Umbria mobilità esercizio’ hanno iniziato a muoversi poco dopo le 7,30 di martedì mattina presso il primo sistema di paratoie dell’emissario di San Savino, sul lago Trasimeno.

Il canale I tecnici di Regione e Provincia di Perugia hanno deciso di avviare all’alba le operazioni di apertura, volute soprattutto per testare l’effettiva funzionalità ed efficienza dell’ottocentesco canale, attivato per l’ultima volta il 15 luglio 1988, quando il bacino lacustre aveva raggiunto i ragguardevoli +54 centimetri sullo zero idrometrico. Una condizione diversa da quella attuale, in cui si registrano +35 centimetri, e a cui si è giunti rapidamente, con le piogge intense e perduranti della scorsa settimana che hanno fatto impennare il livello idrometrico (+13 centimetri in poche ore) ed hanno spinto le autorità competenti a prendere la decisione di mettere mano alla paratoie.

La prova Si è trattato, spiegao i tecnici, «fondamentalmente, di test per verificare l’efficienza delle opere idrauliche e dell’intero sistema di deflusso dell’unico emissario del lago Trasimeno». La prima operazione «è consistita nella sostituzione manuale delle cinque paratoie rigide con quelle filtranti (così da impedire la fuoriuscita di fauna ittica), presso il primo sistema di sbarramento. Da qui l’acqua del lago ha iniziato a defluire all’interno di un bacino intermedio, fino all’altezza massima di due metri».

Le misurazioni Poi «si è passati alla seconda fase, quella dell’apertura vera e propria, del secondo sistema di paratoie, per consentire di effettuare le necessarie misurazioni a valle e collaudare così progressivamente la tenuta del reticolo e del sistema murario che lo caratterizza». In vista di questo test, «l’Emissario (lungo complessivamente 7 chilometri) è già stato sottoposto ad opere di manutenzione e di ripulitura, fino alla sua confluenza con il torrente Caina, per una lunghezza di circa 5.800 metri. Si stima che dal canale possa fuoriuscire un centimetro (pari ad un milione e 200.000 metri cubi) di acqua ogni due giorni.

Le istituzioni «Un lago così in salute non si vedeva da tempo – dice il presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti – e l’intervento rientra nei programmi di salvaguardia del territorio, ma contemporaneamente deve crescere la consapevolezza che si tratta solo di una faccia della medaglia. Occorre infatti essere in grado di gestire adeguatamente anche i periodi critici di siccità. Ed in questo contesto fondamentale è il collegamento al sistema Chiascio». Il sindaco di Magione, Giacomo Chiodini pone invece l’accento sulle criticità del canale emissario che, anche nella giornata di lunedì, è stato sottoposto ad un piccolo intervento di risanamento: «Il test odierno evidenza la necessità di intervenire significativamente in particolar modo sugli argini e la parte muraria che sta evidenziando una certa fragilità».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli