Treofan, è sciopero per tutto il polo chimico

Terni – Ancora nessuna risposta dell’azienda al documento proposto dai sindacati. La Regione: «Incontro urgente al Mise»

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Dopo i due ultimatum partiti dalle organizzazioni sindacali e rimasti senza risposta da parte dell’azienda, non si sblocca la situazione della Treofan di Terni: non c’è ancora alcuna firma da parte del management sul documento di tutela e rilancio del sito ternano sottoscritto da tutte le sigle sotto l’egida del ministero dello sviluppo economico, così la preoccupazione sale di ora in ora tra i lavoratori. Questi giovedì si sono riuniti in assemblea, un appuntamento che ha fatto seguito ad una call con tutte le segreterie nazionali. Indetto lo sciopero di tutto il polo chimico, con un primo pacchetto che partirà dalle 10 di venerdì fino alle 24 di mercoledì. Intanto la Regione ha chiesto al Mise la convocazione di un incontro urgente.

Fioroni: «Ripristinare le relazioni sindacali»

«Il 15 luglio scorso – ricorda l’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni – si è tenuto un tavolo di confronto convocato dal ministero dello sviluppo economico con i rappresentanti dell’azienda, le organizzazioni sindacali di categoria e il sindaco di Terni Leonardo Latini. In quella sede, a conclusione dell’incontro, si è convenuto che le organizzazioni sindacali predisponessero un’ipotesi di accordo, che la sera stessa è stato messo a disposizione dell’azienda, ma che ad oggi non risulta avere avuto riscontro. Ricordando che la Regione Umbria si è messa a disposizione con la strumentazione di supporto disponibile – conclude Fioroni – l’urgenza della richiesta, visto il silenzio dell’azienda, è finalizzata a ripristinare le normali relazioni industriali ad oggi interrotte, nell’interesse del sito, del territorio e dei lavoratori».

La Uiltec: «Terni come Battipaglia»

«La strategia che a questo punto si sta manifestando in pieno: Jindal vuole chiudere lo stabilimento» mette in allerta Doriana Gramaccioni, segretario generale della Uiltec Umbria. «Non possiamo permettere – continua – un atto del genere, è ora che le istituzioni ci mettano la faccia e vengano sul campo a sostenere la battaglia a difesa dei nostri lavoratori e del nostro sito produttivo fondamentale per tutto il polo chimico ternano e umbro». Gramaccioni replica duramente a quello che definisce «atteggiamento di ostruzionismo ormai palese» della proprietà. «Eppure il sito di Terni è fondamentale non solo per l’Umbria ma per tutta l’Italia – precisa la sindacalista – e la prova è che anche durante l’emergenza Covid lo stabilimento è sempre stato operativo senza mai smettere la produzione in quanto considerato ‘strategico’. I dubbi dei sindacati sull’atteggiamento dell’azienda non sono mai mancati». Per la Uiltec «non può essere normale che in Italia un’azienda possa essere acquistata dalla concorrenza per poi essere venduta, non ci è sembrato normale inoltre avere ignorato la volontà delle istituzioni, Regione in primo luogo, a investire soldi per il sito ternano, segno, al contrario, di un reale disinteresse. Dopo Battipaglia, tocca a Terni, Jindal vuole fare fuori tutto ciò che è a marchio Treofan. A questo punto, anche davanti a questo assordante silenzio della proprietà che evidentemente non ha neppure un piano, un incisivo progetto di sviluppo industriale per lo stabilimento di Terni, dopo giorni e giorni di sciopero non ci sono molte altre soluzioni. Chiamiamo direttamente in causa la presidente Tesei, invitandola a venire a Terni, a fianco dei lavoratori così come tutte le altre istituzioni, dal prefetto Sensi al sindaco Latini, vorremmo in particolare che tutte le istituzioni si facessero promotrici, unitamente a noi sindacati, di un forte sollecito presso il Mise nei confronti di Jindal. Le nostre richieste sono state sempre molto chiare – conclude Gramaccioni – e ora l’azienda deve al più presto agire qualora la sua intenzione dovesse essere quella della vendita del sito ternano, soluzione che ad oggi sembra l’unica possibilità percorribile».

Il documento dell’assemblea, tutte le iniziative programmate

«Il giorno 15 luglio nell’incontro promosso dal Mise con la società Treofan al termine della animata discussione – si legge in un documento unitario diffuso giovedì pomeriggio da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil e approvato dall’assemblea dei lavoratori -, le organizzazioni sindacali hanno presentato all’azienda le proposte per una ripartenza delle attività produttive, che avevano come presupposto una reale continuità ed una vera integrazione nel gruppo Treofan/Jindal, al termine dell’incontro rimarcato anche nel verbale di riunione il Mise ha invitato l’azienda a fornire una risposta tempestiva alla proposta delle organizzazioni sindacali a valle della quale verrà riconvocato il tavolo ministeriale, al fine di arrivare ad un accordo e ad una composizione delle attuali tensioni nel più breve tempo possibile. Sono trascorsi ben sette giorni e dopo sollecitazioni da parte sindacale e da parte ministeriale, la dirigenza della società Treofan non si è degnata minimamente di rispondere in maniera esaustiva, in spregio alle istituzioni del nostro paese, dei lavoratori e del sindacato, invece di dare risposte concrete ha continuato nella sua strategia di sottrarre produzioni a Terni e non rifornirla di materie prime, con il risultato che oramai lo stabilimento è praticamente fermo.A fronte di tutto ciò i lavoratori riuniti in assemblea in modalità video in risposta a questo atteggiamento irrispettoso della società hanno deciso: la continuazione delle iniziative di lotta con modalità che saranno definite di volta in volta; predisporre un presidio con tutti i lavoratori nei prossimi giorni sotto il Comune di Terni e darne la massima visibilità mediatica; organizzare per le prossime settimane una manifestazione sindacale presso la Regione Umbria; verificare la possibilità di una manifestazione di lotta per laprossima settimana dell’area industriale; richiedere al Mise una presa di posizione forte contro questoatteggiamento irresponsabile e provocatorio messo in atto dalla società Treofan». Le strutture sindacali territoriali hanno quindi indetto lo sciopero di tutto il polo chimico da venerdì a mercoledì.

Il Mise si fa sentire

Come sollecitato dalle organizzazioni sindacali, è arrivata anche la presa di posizione del Mise, attraverso il vice capo di gabinetto del ministero, Giorgio Sorial. In una dura lettera inviata al ceo di Jindal Films Europe e Treofan, Manfred Kaufmann, Sorial biasima il comportamento tenuto dall’azienda – al di fuori dei principi di correttezza, viene sottolineato – e si dice anche pronto ad azioni concrete. In altri termini, si ventila la possibilità di revoca degli incentivi ottenuti da Treofan in tema di ricerca e competitività (fondi Pon), ritenuti incompatibili con la situazione attuale, ipotizzando anche una segnalazione all’autorità giudiziaria per appurare un’eventuale frode nei confronti degli organismi europei che erogano gli stessi fondi.

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