Umbria, Confindustria e università: l’accordo

Siglata la nuova convenzione tra associazione imprenditoriale e ateneo

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Un «valore maggiormente operativo», per costruire «relazioni più incisive» e di rendere più efficiente l’uso delle risorse, superando «il protagonismo delle singole persone». Sono questi alcuni dei punti qualificanti della nuova convenzione (l’ultima risaliva al 2007) tra università di Perugia e Confindustria dell’Umbria, firmata lunedì a Palazzo Murena dal rettore dell’ateneo, Franco Moriconi, e dal presidente degli industriali umbri, Ernesto Cesaretti, accompagnato dal vice presidente, Stefano Neri.

L’accordo Tra gli aspetti più interessanti dell’intesa ci sono «la collaborazione in vari ambiti, come ricerca, trasferimento tecnologico, supporto all’innovazione, didattica, orientamento in ingresso e in uscita, job placement, politiche industriali, spin off, start up, formazione, aggiornamento e proprietà intellettuale». Una cabina di regia costituita da tre rappresentanti dell’ateneo ed altrettanti dell’associazione degli industriali «avrà il compito di individuare i temi prioritari sui quali sviluppare la collaborazione: sui singoli temi, poi, saranno gruppi di lavoro specifici a focalizzare le modalità operative in base alle quali attuare l’intesa».

Il rettore Molto soddisfatto si è detto il rettore Moriconi, che l’ha definita «un ulteriore tassello del mosaico che stiamo componendo per aprire all’esterno, alle varie potenzialità del territorio, un’università come quella di Perugia che, ricca di storia e di potenzialità spesso non comunicate adeguatamente, probabilmente in passato è rimasta per troppo tempo chiusa rispetto agli stimoli esterni».

Confindustria Ugualmente «soddisfatto» si è detto Cesaretti, che ha rimarcato la «necessità di innovare nei vari settori produttivi, anche per uscire dalla crisi, in uno sforzo che deve vedere impegnati tutti i soggetti del territorio, dal mondo produttivo a quello accademico e a quello istituzionale».

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