Umbria, dati drammatici per l’economia post Covid

Cna Umbria: «Per tornare a crescere è necessario investire sui giovani e puntare sull’innovazione delle imprese». Non manca però qualche segnale di speranza per il futuro

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di A.B.

Si è tenuta venerdì mattina la conferenza stampa presso la Cna di Perugia per commentare i nuovi numeri che sono emersi nell’economia regionale, a seguito all’emergenza coronavirus. All’incontro, insieme al presidente di Cna Umbria Renato Cesca, hanno presenziato il direttore generale Roberto Giannangeli, il professore economista Sergio Sacchi e Alberto Cestari, ricercatore del Centro Studi Sintesi, in collegamento via web.

Numeri inquietanti

L’indagine compiuta da Cna Umbria si è focalizzata sulle prospettive economiche, mercato del lavoro, turismo e imprese del territorio.
«Quelli che sono emersi sono dati drammatici – ha commentato Cesca -, il Covid oltre a togliere l’aria a tante persone che purtroppo sono morte, ha tolto anche quel poco di ossigeno che le nostre imprese avevano prima dell’emergenza». I dati emersi sono inquietanti, a partire da un calo del Pil regionale del 10%, -14% per le esportazioni, -23% le previsioni della disoccupazione giovanile, e un calo del turismo che si attesta sotto al 64%. Per quanto riguarda il settore delle costruzioni e del credito verso le microimprese si conferma la contrazione di entrambi i settori, rispettivamente con un calo del -14% e -33%.

Pmi lottano, nonostante tutto

«Sappiamo benissimo che l’economia dell’Umbria è sostenuta principalmente dalle piccole imprese – ha aggiunto Giannangeli – che rappresentano il 95% del numero totale delle aziende attive e gli occupati sono il 70%, per quanto riguarda il settore privato». A livello occupazionale l’Umbria è al di sopra della media nazionale: il tasso di occupazione infatti si attesta al 64,6% rispetto alla popolazione, mentre in Italia è del 54%. Si evince che il sistema imprenditoriale già si stava trasformando e la dimensione di micro e piccole imprese è positivamente in crescita.

Qualche segnale di speranza

«Collegialità» è il metodo che propone Cna, ha sostenuto Sacchi, «che in qualche modo deve anche contagiare la vita sociale in modo da garantire ai migliori e alle eccellenze l’opportunità di fiorire». Il dato interessante per l’Umbria, nonostante la previsione di un sensibile calo delle esportazioni, è che possono essere raggiunti importanti livelli di crescita per quanto riguarda l’occupazione e le nuove e già esistenti imprese. Cna ha avviato un progetto a partire da inizio estate, interessando quasi 100 imprese umbre ed esperti del settore. I prossimi appuntamenti in programma tra settembre e ottobre saranno focalizzati sulle tematiche elaborate dai gruppi di lavoro: crescita e innovazione delle imprese, rigenerazione urbana, risparmio energetico e idee inedite per riconquistare il turismo italiano e internazionale. Ai tre appuntamenti saranno presenti gli assessori regionali Agabiti, Fioroni e Melasecche.

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